La luce del futuro - volume B

Ed è subito pera SPECCHI di CARTA Gettiamo la maschera e riveliamo i nostri desideri più inconfessabili. Nel suo sonetto Cecco realizza il proprio catalogo di aspirazioni irriverenti, che non risparmiano niente e nessuno: e se lo facessimo anche noi? In fondo, potrebbe essere un modo immediato ed efficace per ritrarre noi stessi ed esprimere la nostra filosofia di vita. Magari potremmo toglierci qualche sassolino dalle scarpe, farci guidare dall umana tentazione della vendetta e omaggiare le vittime del nostro astio represso con un disprezzo beffardo e liberatorio. A meno che il gioco dell identificazione impossibile (S i fosse...), invece di rivelare il lato peggiore di noi stessi e suggerire intenti catastrofici, ci ispirasse a stilare un elenco di buoni sentimenti e nobili propositi. Certo, Cecco non sarebbe d accordo: per lui è più spassoso dissacrare, rovesciare i luoghi comuni, esaltare la distruzione e l anarchia. Esagera, non c è dubbio: ha indossato la maschera del ribelle e si diverte un mondo a scandalizzare i benpensanti. In fondo, non c è qualcosa o molto di trasgressivo nell animo di noi tutti? Facendo l occhiolino è come se lui ci invitasse a sputare il rospo e ci dicesse: al bando l ipocrisia! Per una volta almeno, un po per scherzo un po credendoci davvero, fate anche voi la guerra al mondo! Pieter Bruegel il Vecchio, Caduta degli angeli ribelli, 1562. GUIDA ALLA LETTURA L apocalisse in versi Nell ambito della letteratura del Duecento, un genere molto diffuso era il plazer, un componimento nel quale il poeta allestiva una rassegna di cose e situazioni piacevoli. Cecco Angiolieri rovescia questa tradizione dichiarando la sua volontà di annientare un mondo che detesta e che amerebbe distruggere se solo avesse il potere di farlo. Le prime tre strofe del sonetto infatti presentano, in otto periodi ipotetici (S i fosse), altrettante identificazioni impossibili: con tre elementi primordiali (il fuoco, l aria, l acqua), con Dio, con i poteri costituiti dell epoca medievale ovvero il papa e l imperatore e infine con la morte e con la vita personificate. In tal modo la furia devastatrice del poeta potrebbe abbattersi senza incontrare resistenza su tutta la Terra, sui cristiani e su tutti gli uomini in generale, compresi i genitori, simbolo di un autorità opprimente che merita di essere annullata. La battuta scherzosa Nella terzina finale l ipotesi si fa reale: dopo la sequenza di aspirazioni iperboliche, il poeta immagina di tornare sé stesso, gettando la maschera del truce incendiario e mostrando il suo volto bonario. Qual è infatti la sua più intima aspirazione? Nulla di sovversivo: la sua reale 353

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro