La luce del futuro - volume B

I generi UNIT 4 La poesia pensiero Ogni sette anni si rinnovano le cellule: adesso siamo chi non eravamo. Anche vivendo lo dimentichiamo restiamo in carica per poco. 15 FRESCO DI STAMPA Antonella Anedda, Historiae, Einaudi, Torino 2018 14. Ogni sette anni... cellule: si dice che ogni sette anni le cellule del corpo umano si rinnovino completamente. SPECCHI di CARTA Può sembrare che le grandi domande della poesia restino slegate dalla vita di ogni giorno, poiché sollevano questioni generali apparentemente distanti dai problemi quotidiani. Il testo di Anedda, in effetti, spinge il lettore a chiedersi: quale sarà mai il legame tra la storia di una parola e la realtà che essa indica? La poetessa compie solo una riflessione erudita o esprime un messaggio più concreto? Come tutti gli strumenti umani, anche la lingua è mutevole e osservarne lo sviluppo è un modo di richiamare l attenzione sui continui cambiamenti che ci circondano: la trasformazione delle parole, infatti, procede assieme a quella delle cose. Nel nostro modo di vedere le cose, di parlare, di esistere individualmente e come civiltà nulla permane. Che ne è dunque delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione? L autrice ci insegna che gli oggetti, i corpi, le parole vivono un costante rinnovamento e noi con esse, perché il futuro sarà tanto migliore quanto più sarà in grado di evolversi e di progredire, aprendosi al nuovo. GUIDA ALLA LETTURA Tecnologia e responsabilità Nella prima metà della poesia, la poetessa ripercorre al contrario l evoluzione tecnologica: sollecitata dal ticchettio di un computer, infatti, rievoca la macchina per scrivere (v. 3), un oggetto oggi del tutto desueto ma, fino agli anni Ottanta del Novecento, diffusissimo. Poi, con un balzo della sua fantasia, approda all antichità, quando il termine machina indicava congegni teatrali d effetto e complicati macchinari bellici, oggi scomparsi. Tali strumenti di meraviglia e distruzione, apparentemente così lontani tra loro, hanno però qualcosa in comune: sono connessi al cervello (v. 9) umano, del quale rappresentano, come indica il termine arto (v. 8), la diretta estensione. nostra responsabilità di cittadini scegliere come usare le creazioni dell ingegno umano, ora impalcatura (v. 6) per la costruzione di qualcosa di bello, ora ordigno (v. 8) che semina rovina. Non restare fermi al passato Ogni generazione, invecchiando, tende a rimpiangere gli anni della propria giovinezza e coltiva la nostalgia dei bei tempi andati. Secondo l autrice è un atteggiamento privo di senso (v. 10) perché, come dicevano certi antichi filosofi, siamo tutti immersi in un prodigioso e continuo cambiamento, e tutto scorre: la trasformazione costante caratterizza i diversi piani dell esistenza umana, a partire proprio dal ricambio cellulare. Pensare tale cambiamento come peggioramento e decadenza è un luogo comune privo di fondamento, perché la nostal- 254

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro