Gli Etruschi sfruttano le risorse minerarie del proprio territorio per produrre ceramiche, armi, gioielli e statue destinati al mercato interno e ai commerci con gli altri popoli.
L’ARTE ETRUSCA
L’ARTE DEI METALLI E DELLA CERAMICA
raffinati artigiani al lavoro
La scultura in bronzo
L’eccellenza nella lavorazione dei metalli è testimoniata non solo dalla produzione di piccoli oggetti di uso quotidiano, ma anche dalla statuaria monumentale in bronzo.
Creata come offerta per Tinia, la principale divinità etrusca, la ▶ Chimera di Arezzo è un mostro leggendario che sputa fuoco dalle sue tre teste: leone, capra e serpente.
L’animale è rappresentato nell’atto di difendersi da Bellerofonte, l’eroe destinato a ucciderlo: il corpo leonino sembra arretrare; le fauci sono spalancate e i peli sono irti sul dorso; i muscoli in tensione lasciano intravedere le costole. La sconfitta è ormai inevitabile: la testa di capra, con la ferita da cui sgorga il sangue, si piega morente di lato.
La coda a testa di serpente che morde il corno della capra è in realtà frutto della fantasia di un restauratore settecentesco: si suppone infatti che in origine il serpente fosse rivolto in avanti, in posizione di attacco.
bucchero, la ceramica che inganna
Caratteristica della produzione etrusca è una ceramica dal colore nero brillante che imita, nell’aspetto e nelle forme, le più costose suppellettili in metallo: è il bucchero. L’impasto mantiene il suo particolare colore sia in superficie sia all’interno, grazie a un processo chimico causato dalla mancanza di ossigeno durante la cottura.
La ▶ Coppa con volto di Sileno, divinità greca minore legata al vino, è un oggetto rituale in bucchero, usato per offrire bevande agli dèi: il liquido veniva sorseggiato dalla bocca dell’animale modellata nell’impugnatura.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi