Storie della Storia dell’arte - volume B

LA SCULTURA GRECA – IL PERIODO CLASSICO

La ricerca del corpo perfetto

Policleto è uno degli scultori più importanti del periodo classico e la sua opera più famosa è il  Doriforo, che in greco significa “portatore di lancia”.

Il corpo perfetto e muscoloso del Doriforo ha perso la rigidità propria del koúros: il suo peso si appoggia sulla gamba destra, mentre la sinistra, lasciata libera, è leggermente arretrata. In contrapposizione, il braccio destro è disteso lungo il corpo, mentre il sinistro è piegato per tenere la lancia (oggi perduta).

Per assecondare il piccolo movimento e dare equilibrio alla figura il fianco destro si alza e la spalla sinistra si abbassa: il tutto conferisce alla scultura una posizione molto naturale. Questa studiata alternanza di parti contratte e rilassate prende il nome di “chiasmo”.

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Le regole della bellezza ideale

Oltre a essere un celebre scultore, Policleto è noto anche per aver scritto il Canone (dal greco kánon, “norma, regola”), un trattato sulle perfette dimensioni del corpo umano che l’artista stabilisce misurando decine di giovani atleti e calcolando la media di tutte le misure ottenute. Il modulo di riferimento per tutte le proporzioni è la dimensione della testa, che in un corpo perfetto risulta essere un ottavo dell’altezza complessiva. 

L’insieme dei rapporti di proporzione stabiliti da Policleto diventa un riferimento per la statuaria classica

Nel Doriforo, per esempio, l’artista applica queste misure ideali, creando una figura dalle proporzioni perfette ma difficilmente riscontrabili in un corpo reale.

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La ricerca del naturalismo

Di qualche anno posteriore a Fidia, Mirone e Policleto, è lo scultore Lisippo.

La sua opera più famosa è l’ Apoxyomenos. La statua rappresenta un giovane che, terminata una gara, con un raschietto chiamato “strigile”, sta rimuovendo dal suo corpo l’olio con cui, come consuetudine, gli atleti si cospargevano prima delle competizioni.

Lisippo non sceglie di rappresentare il soggetto nel momento della vittoria o della competizione, bensì in quello semplice e quotidiano della pulizia.

L’artista, inoltre, abbandona le proporzioni stabilite da Policleto: infatti allunga le gambe e riduce le dimensioni della testa in maniera da creare una figura più slanciata e più verosimile (l’uomo raramente ha le proporzioni perfette del Canone).

Lo scrittore latino Plinio il Vecchio sottolinea come Lisippo riproduca gli uomini “come all’occhio appaiono essere” e infatti l’Apoxyomenos ha i capelli scompigliati, lo sguardo pensieroso e una posa naturale. La gamba destra è piegata, con il piede sollevato, mentre tutto il peso è sulla gamba sinistra.

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Dalle origini a oggi