L’ARTE ci parla di... INVENZIONI E INNOVAZIONI

La fusione a cera persa

L’uso del metallo nella scultura

In epoca classica gli scultori greci realizzano statue in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, un procedimento che prevede una serie di passaggi ben definiti.

Per prima cosa l’artista realizza un’armatura in legno o in metallo sulla quale plasma un modello in argilla 1; su questo, poi, stende un sottile strato di cera nel quale rifinisce ogni dettaglio 2.

La scultura così ottenuta viene ricoperta da un altro spesso strato di argilla provvisto di una serie di buchi e tubicini. Cuocendo il tutto, la cera si scioglie e fuoriesce dai piccoli tubi lasciando un’intercapedine libera nella quale si cola il metallo fuso 3.

Dopo il raffreddamento, la statua in bronzo viene liberata dalle parti in terracotta: si ottiene in questo modo una scultura in metallo che ha la forma della figura modellata nella cera. La superficie viene poi rifinita eliminando ogni imperfezione.

Un fortunato ritrovamento

Sono poche le sculture in bronzo arrivate fino ai nostri giorni, quelle superstiti si sono salvate in modo del tutto casuale, come i famosi  Bronzi di Riace, ritrovati nel 1972 nel Mar Ionio in Calabria. Probabilmente raffigurano due guerrieri e sono affondate insieme alla nave che le trasportava, o forse sono state gettate in acqua durante una tempesta per alleggerire il carico.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi