Storie della STORIA DELL’ARTE

La Grecia antica

Oggi Zelda si gode la sua giornata libera. Ha proprio bisogno di rilassarsi, di immergersi nel mondo dell’arte e respirare un po’ di bellezza: quale posto migliore del Museo archeologico?

Eccola lì, che osserva la cartina di Creta antica quando la voce di Leo la richiama: «Hai intenzione di andare in vacanza, Zelda?».

«Ciao Leo! Ciao ragazzi! Che cosa ci fate qui? Che bello rivedervi!».

«Siamo con la nostra classe, la prof di arte oggi farà lezione qui. E tu, Zelda, stai pensando di fare un viaggio?», chiede curioso Leo.

Zelda scoppia a ridere e risponde: «Magari, ma al momento non posso proprio lasciare la mia libreria! Stavo solo osservando questa cartina storica dei luoghi che hanno visto nascere la cultura greca».


Ma questa è CRETA! Ci sono andati in vacanza i miei zii l’anno scorso! Quindi è qui che sarebbe nata l’arte greca?


«In un certo senso…», risponde Zelda. «Fu nell’isola di Creta e nella città di Micene che nel secondo millennio a.C. fiorirono le civiltà minoica e micenea, fondamentali per lo sviluppo della cultura greca».


La CIVILTÀ MINOICA ha a che fare con il Minotauro?


«Bravo, Leo! Sull’isola di Creta, precisamente a Cnosso, il re Minosse aveva fatto costruire un grande palazzo con un labirinto in cui, secondo il mito, sarebbe stato rinchiuso un mostro

IN CLASSE

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metà uomo e metà toro, il Minotauro. Ancora oggi è possibile visitare le rovine di quel palazzo: pensate che aveva le pareti ricoperte di magnifiche pitture dai colori vivaci, ispirate al mondo della natura e del mare. Mi piacerebbe davvero tornare a Creta!».

«Questo vaso è minoico, Zelda?», chiede Mia indicando una teca.

«Proprio così, Mia, questa BROCCA DECORATA CON UN POLPO mostra tutto l’amore dei Cretesi per il mare: vedete come il polpo con i suoi tentacoli sembra abbracciare armoniosamente il corpo rotondo del vaso? E guardate anche queste alghe… e i coralli… non vi sembra di essere in fondo al mare?», dice con entusiasmo Zelda. «E anche quando Creta cadde sotto il dominio di Micene, intorno al 1400 a.C., si continuò a decorare i vasi con soggetti tratti dal mondo naturale».


I MICENEI conquistarono Creta… Ma quindi anche loro erano navigatori?


«Anche i Micenei – o Achei, come li chiama Omero – si dedicavano ai commerci via mare, ma loro erano esperti soprattutto nell’arte della guerra. Abitando nel Peloponneso, infatti, avevano molte più probabilità di essere attaccati dai nemici anche via terra, mentre per i Cretesi il fatto di essere circondati dal mare è stato sempre un elemento di difesa. Così i Micenei costruirono le loro città arroccate su alture, per essere difficilmente raggiungibili, e le circondarono con grosse e spesse mura», risponde Zelda.

«Abitavano tutti in queste specie di fortezze?», domanda Leo.

«Beh, non tutti, in verità. Il re e gli alti dignitari vivevano dentro la cittadella fortificata, mentre i contadini stavano ai piedi della collina, dove si trovavano anche le necropoli, cioè i cimiteri».

Zelda rimane un po’ in silenzio, assorta nei suoi pensieri. Poi riprende: «Ragazzi, queste civiltà furono straordinarie: da loro derivò la successiva arte greca!».

Ti va di raccontarci qualcosa anche dell’ARTE GRECA?


Zelda si dirige verso una grande fotografia a parete dell’ACROPOLI DI ATENE e comincia: «La civiltà greca nacque dopo la caduta degli Achei, che avvenne in seguito all’invasione di una popolazione proveniente dall’Oriente, i Dori. La civiltà greca, nata dalla fusione di questi popoli, si espanse rapidamente, arrivando a occupare non solo i territori del Peloponneso e delle isole Cicladi, ma anche parte dell’Asia Minore, cioè l’attuale Turchia, e dell’Italia meridionale. I Greci furono grandi innovatori nella politica, nella cultura e nell’arte, e la loro civiltà divenne ben presto punto di riferimento per molti popoli».

«Mia madre dice sempre che in Grecia è nata la DEMOCRAZIA…», interviene Leo.

«Vero!», risponde Zelda. «Atene, che vedete qui davanti a voi, è stato il primo Stato democratico della Storia! La Grecia era divisa in moltissime città-stato, le PÓLEIS, ognuna con un proprio governo: Atene era una delle più belle. Tutte queste città, benché divise, si sentivano parte di una stessa comunità, poiché in ogni luogo della Grecia si parlava la stessa lingua e si credeva nelle stesse divinità. Per i loro dèi, i Greci edificarono grandi e coloratissimi TEMPLI. Inoltre, in tutto il mondo greco si mettevano in scena gli stessi spettacoli nei primi TEATRI della Storia e si usava un linguaggio artistico comune, caratterizzato da equilibrio e armonia».


Che vuol dire?! Come si fa a rendere nell’arte EQUILIBRIO e ARMONIA?


Zelda invita i ragazzi a seguirla in un’altra sala del museo e davanti a due sculture riprende a parlare: «L’arte greca si suddivide generalmente in tre grandi periodi: ARCAICO, CLASSICO ed ELLENISTICO. Ognuno ha proprie caratteristiche stilistiche, ma tutti si basano sulla ricerca di equilibrio e armonia. Mi spiego meglio. Guardate questo Koúros», dice indicando la statua, «è stato realizzato nel cosiddetto periodo arcaico, ovvero nel VI secolo a.C. E ora osservate il Diadùmeno, che si trova accanto: questa statua è del periodo successivo, di età classica. Quali differenze e somiglianze riuscite a vedere?».

È Mia la prima a buttarsi: «Il Koúros ha una posa rigida. Sembra quasi un soldatino. Il Diadùmeno, invece, ha un atteggiamento più naturale, forse perché ha una gamba leggermente alzata? E poi ha gli addominali a tartaruga… sembra un modello!».


A me piacciono tutti e due. Sono PROPORZIONATI e davvero BELLI.


«Avete ragione, ragazzi. Le due statue sono molto diverse perché sono state realizzate in epoche diverse e con stili differenti. Il Koúros è più statico e rigido, mentre il Diadùmeno è più “mosso”, morbido e fluido, ma in entrambe le opere gli artisti hanno cercato di rappresentare figure armoniose e proporzionate».

Mia e Leo sono così intenti a osservare le statue che quasi non si accorgono della prof che li sta cercando tra le sale del museo.

«Ci sta chiamando la nostra prof!!! Dobbiamo andare. Ci vediamo, Zelda». E corrono via.


La storia continua a pag. 88

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi