Il Cubismo propone un nuovo modo di rappresentare la realtà nella sua totalità: scompone i soggetti in figure geometriche elementari e li ricompone in un nuovo ordine sulla tela.
IL CUBISMO
un mondo frammentato
UN GIOCO DI INCASTRI
È Matisse (p. 444) il primo a parlare, nel 1908, di “piccoli cubi” descrivendo in maniera spregiativa alcuni lavori del pittore Georges Braque (Argenteuil, Francia, 1882 - Parigi, 1963). Poco dopo un critico francese, Louis Vauxcelles, punta nuovamente il dito sulle “bizzarrie cubiste” di Braque e dell’amico Pablo Picasso (p. 448).
In effetti, osservando ▶ Uomo con chitarra di Braque, ci rendiamo conto di esser di fronte a un’opera di nuovissima concezione.
La tela sembra un puzzle geometrico tridimensionale. Il nostro occhio però tende a ricomporre il soggetto rappresentato: pian piano si cominciano a distinguere, nella parte superiore del dipinto, un naso e una bocca, mentre, al centro, si intravedono il manico e le corde della chitarra. L’artista ha scomposto la realtà in tante forme, solide e regolari; ha cioè mostrato il soggetto da diversi punti di vista, rappresentando non solo quello frontale, ma anche gli altri, che non vede eppure conosce.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi