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IL TEMPIO DI AMON A LUXOR
1413-1000 a.C. circa
CHE COS’È
Il ▶ Tempio di Amon a Luxor è uno dei più grandi complessi templari dell’antico Egitto e sorge lungo la riva orientale del fiume Nilo.
Il tempio si trova nell’antica città di Tebe, un grande centro urbano che fu a lungo capitale dell’Egitto. Amon, a cui è dedicato il tempio, è il dio della procreazione e il re di tutti gli dèi.
CHI L’HA REALIZZATO E PERCHÉ
La realizzazione del complesso di Luxor si deve a diversi faraoni, a partire da Amenophis III (1413-1377 a.C.) che ne avvia la costruzione. Altri sovrani intervengono poi con ulteriori ampliamenti, il più importante dei quali si ha con Ramses II (1303-1213 a.C.).
Il tempio è considerato la dimora terrena della divinità e serve a ospitare riti e cerimonie in suo onore.
COM’È FATTO
L’accesso al tempio di Luxor avviene attraverso il Viale delle Sfingi, detto anche Via degli dèi, un percorso lungo quasi tre chilometri e “sorvegliato” ai lati da circa 1200 statue di Sfingi androcefale (cioè con il corpo di leone e il volto umano) o criocefale (cioè con la testa di ariete) poste su piedistalli. L’antica strada, che partiva dal Tempio di Karnak, era percorsa dai pellegrini e utilizzata durante le processioni e le feste sacre.
A conclusione del viale c’è l’ingresso monumentale del tempio, detto pilone, costituito da due torrioni al cui centro si trova la porta. È preceduto da un obelisco alto più di 25 metri: questo monumento tipicamente egizio è un pilastro in pietra alto e sottile a pianta quadrangolare che termina con una punta piramidale.
Davanti all’ingresso si trovano anche le statue colossali di Ramses II, raffigurato quattro volte: due in posizione seduta e due in posa eretta. Oltre il pilone, si susseguono una serie di cortili e di spazi sacri, tutti disposti lungo un asse rettilineo, così da disegnare una pianta detta “a cannocchiale” per la sua forma lunga e stretta. Si accede inizialmente al cortile di Ramses II, chiuso da una doppia fila di colonne papiriformi, cioè che ricordano la pianta di papiro.
Un alto e stretto colonnato conduce agli ambienti riservati ai sacerdoti e al sovrano, e al cortile di Amenophis III. Anche questo a pianta quadrangolare, è circondato da una doppia fila di colonne papiriformi; il suo lato meridionale è chiuso dalla sala ipostila (ossia con il tetto sorretto da colonne). Man mano che ci si addentra nello spazio sacro gli ambienti si fanno meno luminosi e ampi, a suggerire l’idea di raccoglimento e di mistero: oltre la sala ipostila si trovano infatti le celle per gli idoli, il santuario per le barche che trasportavano le statue degli dèi e la sala delle offerte.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi