L’IMPRESSIONISMO

CLAUDE MONET

(1840-1926)

il pittore della luce

È la natura l’atelier di Monet, il paesaggio il suo soggetto. Questo pittore ama lavorare en plein air, immerso nelle variazioni di luce e nelle sensazioni che provocano.

UNA VITA SPESA TRA CITTÀ E CAMPAGNA

Nato a Parigi, Claude Monet trascorre l’infanzia a Le Havre, città del Nord della Francia, dove inizia a dedicarsi alla pittura. Trasferitosi a Parigi, tornerà spesso in campagna e lungo la costa, per dedicarsi alla pittura di paesaggio, che secondo l’artista non va riprodotto in maniera oggettiva, ma rielaborato attraverso le emozioni che suscita.

È questo il caso di  Donna col parasole in cui Monet ritrae sua moglie Camille e il figlio Jean in una pausa della loro passeggiata. Le pennellate veloci rendono l’idea dell’agitarsi del vento, che muove le nuvole, l’erba e il vestito di Camille. I colori e la luce si rispecchiano su ogni superficie: l’abito bianco della donna riflette la brillantezza del sole e la miriade di fiori colorati del prato, mentre la fodera interna del parasole richiama il verde dell’erba. Anche le ombre sono colorate, completamente prive di nero.

L’originale punto di vista dal basso fa apparire madre e figlio su una piccola altura. La profondità della scena è rivelata dal piccolo Jean, di cui si scorge solo la parte superiore del corpo.

IL FASCINO DELLA MODERNITÀ

Monet si dedica anche al tema della vita metropolitana, infatti ritrae la  Gare Saint-Lazare, una stazione ferroviaria di Parigi. La struttura in ferro e vetro è avvolta dal fumo delle locomotive a vapore e sui binari si muovono delle figure indistinte; all’esterno si intravedono i palazzi parigini. Ancora una volta, ad affascinare Monet non è la descrizione minuta di ciò che vede, ma gli effetti di luce e la suggestione del momento, con le nuvole di fumo bianco e blu che rendono l’atmosfera magica ed evanescente.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi