LEGGI L’OPERA

EUGÈNE DELACROIX

LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO

1830, olio su tela, 260×325 cm

CHE COS’È

Sebbene  La Libertà che guida il popolo celebri un fatto realmente avvenuto poco tempo prima della sua esecuzione, si tratta in realtà di una grande allegoria, cioè di un’opera incentrata su una figura simbolica, non reale, che suggerisce un messaggio chiaro: la celebrazione della ribellione del popolo nel nome della libertà.

Tra il 27 e il 29 luglio 1830, infatti, la popolazione parigina insorge a seguito di restrizioni introdotte dagli editti reali e combatte con eroismo sulle barricate improvvisate per le strade (è la cosiddetta Rivoluzione di luglio).

Le rivendicazioni hanno successo: il re è cacciato e sostituito con Luigi Filippo d’Orléans.

CHI L’HA REALIZZATA E PERCHÉ

Delacroix lavora all’opera per presentarla nel 1831 al Salon, l’esposizione temporanea organizzata dall’Accademia delle Belle Arti che si tiene periodicamente al Louvre.

Il suo è un contributo alla causa del popolo francese: pur non avendo partecipato direttamente agli scontri, ne è stato comunque un testimone oculare.

L’opera, di grande impatto e attualità, viene comprata dal nuovo re Luigi Filippo per essere esposta al Musée du Luxembourg, allora destinato ad accogliere i migliori esempi dell’arte contemporanea.

COM’È FATTA

In un’atmosfera densa di fumo e polvere da sparo, una figura femminile avanza a seno scoperto impugnando con la mano sinistra un fucile e con la destra la bandiera francese. Il suo incedere è deciso, quasi noncurante dei cadaveri ai suoi piedi. La testa, rivolta all’indietro per richiamare il popolo alle sue spalle, rivela un profilo di una bellezza classica: è la Libertà, che indossa il berretto frigio, simbolo rivoluzionario e di indipendenza.

Gli uomini che la seguono, in fermento, sono operai e artigiani vestiti umilmente: indossano camicie aperte sul petto e bretelle, o cinture di stoffa a reggere i pantaloni.

Fa eccezione l’uomo sulla sinistra, l’unico elegantemente abbigliato, probabile autoritratto del pittore.

Il ragazzino a destra, con la borsa a tracolla e il berretto calato sulla testa, è invece il tipico monello di strada, spavaldo mentre agita due pistole. Sullo sfondo, il fumo si dirada per rivelare la città di Parigi, riconoscibile per le due torri della cattedrale di Notre-Dame.

La composizione è piramidale, con i corpi ormai privi di vita in primo piano a fare da base e la figura della Libertà a fungere da vertice.

Predominano i toni dei grigi, fatta eccezione per i colori della patria: il rosso, il bianco e il blu della bandiera francese sono richiamati dai vestiti del personaggio inginocchiato, che sembra in contemplazione della Libertà, e dal calzino rimasto al piede del cadavere sulla sinistra.

Con quest’opera, Delacroix si allontana dalla tradizione della pittura di storia scegliendo un punto di vista inedito e fortemente ravvicinato.

Il tema poi è originale: non è rappresentato un preciso atto di eroismo né un momento specifico degli scontri e i protagonisti sono semplici persone del popolo, riconoscibili per i vestiti laceri.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi