IL ROMANTICISMO

Il confronto con la natura e la Storia

Il termine “Romanticismo” deriva dall’inglese romance, cioè “romanzesco”, fantastico, e in un primo momento è utilizzato per definire i giardini caratterizzati dal gusto per il pittoresco e l’esotico. Viene considerato “pittoresco” ciò che suscita sensazioni piacevoli per la presenza di elementi vari e insoliti. Ma la natura, al centro delle riflessioni degli artisti romantici, può presentare anche lati meno piacevoli: con la sua immensità e il suo mistero, può portare l’essere umano allo smarrimento, fargli percepire la sua fragilità e la sua solitudine. Si parla in questo caso di senso del sublime.

Un altro tema caro agli artisti romantici è il rapporto tra uomo e Storia, calato nel racconto del proprio tempo, un’epoca tumultuosa segnata dalle lotte per la libertà delle nazioni e dei popoli.

Il manifesto di un’epoca

Il sentimento del sublime è ben evidente nel ▶ Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich, un dipinto divenuto simbolo del Romanticismo: un uomo contempla dall’alto di uno sperone di roccia il paesaggio che si estende davanti ai suoi occhi, infinitamente più grande di lui.

Una fitta nebbia vela il panorama, lasciando intravedere solo alcuni versanti e qualche cima rocciosa punteggiata di alberi. L’atmosfera silenziosa è spazzata dal vento, che muove le nuvole e scompiglia i capelli dell’uomo.

Quali sensazioni e quali emozioni starà provando al cospetto di questa natura così vasta, misteriosa e potente?

Le possiamo solamente immaginare, dal momento che il pittore ha deciso di rappresentare il viandante di spalle: non ci è possibile leggerne l’espressione, ma percepiamo ancora di più la sua solitudine. Eppure, non è difficile indovinare il senso di stupore, meraviglia e turbamento di questo solitario viaggiatore.