Un attacco di stampo mafioso
Il 27 maggio del 1993, nelle prime ore della notte, una bomba posizionata dentro un furgone esplode nel cuore del centro storico di Firenze, dietro le Gallerie degli Uffizi. Sono cinque le persone che perdono la vita, molti sono i feriti e gli edifici danneggiati dalla violenta esplosione.
L’attentato viene fin da subito attribuito alla mafia. Una mafia nuova, o meglio, con nuove strategie del terrore, volte a colpire ciò che appartiene a tutti e che difficilmente potrà essere risarcito.
Lo scoppio della bomba fa crollare la sede dell’Accademia dei Georgofili, storica istituzione fiorentina dedicata allo studio dell’agricoltura, e danneggia gravemente anche il Corridoio Vasariano, il lungo passaggio sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti. Il danno al Corridoio è sia alla sua struttura sia ad alcune opere d’arte che sono lì conservate.