LA PITTURA GOTICA

GIOTTO

(1267-1337)

la nascita della pittura moderna

Ammirato e lodato fin dalla fanciullezza, Giotto di Bondone è un pittore rivoluzionario, che ricerca la naturalezza, il volume delle figure e la profondità dello spazio.

CRISTO SI FA UOMO

Nato intorno al 1267 nei dintorni di Firenze, a Vespignano in Mugello, Giotto entra giovanissimo nella bottega di Cimabue (p. 194). Dopo un viaggio a Roma col maestro e la convocazione nel cantiere di Assisi (p. 186), torna a Firenze dove inizia a lavorare a un’opera di totale rottura con la tradizione: il  Crocifisso per la Chiesa di Santa Maria Novella.

A differenza dell’arte romanica, che propone la raffigurazione del Cristo trionfante sulla croce (p. 169), qui Gesù è sofferente (è un Christus patiens, cioè “Cristo dolente”), con gli occhi chiusi e la testa reclinata in avanti; ha le ginocchia piegate dal peso del corpo, proprio come succederebbe nella realtà.

Anche Cimabue nel suo Crocifisso di Arezzo aveva raffigurato Cristo dolente sulla croce, usando il chiaroscuro per dare volume alla figura, ma la sinuosità del corpo e le dorature del perizoma (il panno che indossa Gesù) erano ancora profondamente legate alla tradizione bizantina.

L’aderenza della pittura di Giotto alla realtà e la fortissima umanizzazione dei personaggi sacri sono tratti distintivi di un nuovo stile e si diffondono in tutta la Penisola grazie ai viaggi dell’artista nei principali centri urbani dell’epoca: Rimini, Padova, Napoli e Bologna.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi