La lavorazione delle vetrate, pur essendo una “invenzione” antica, raggiunge il suo apice nel periodo gotico, quando sulle pareti delle cattedrali occupano sempre più spazio finestre colorate e istoriate, che raccontano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento e dalla vita dei santi.
Le vetrate che decorano la Cattedrale di Chartres sono il ciclo più antico e meglio conservato giunto fino a noi. Fa parte di questa chiesa la vetrata nota come ▶ Notre-Dame de la Belle Verrière.
Una prima fase prevede la creazione di un bozzetto, disegnato su carta o cartone, del soggetto che si vuole illustrare 1.
Sulla base di questo disegno vengono prodotti i vetri colorati 2 e poi tagliati i tasselli di vetro 3.
I tasselli vengono quindi montati su una rete di listelli di piombo che è l’ossatura della vetrata 4; per aggiungere infine i dettagli, si procede con la pittura a grisaille, uno speciale smalto scuro a base di piombo che viene steso sul vetro già colorato.
Osserva l’immagine della vetrata della cattedrale di Chartres che raffigura, al centro, la Vergine in trono col Bambino. Tra i tanti colori usati, ce n’è uno particolare: il cosiddetto “blu di Chartres”. Perché si chiama così?
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi