L’ARCHITETTURA ROMANICA

IL ROMANICO SETTENTRIONALE

forme sobrie e influenze bizantine

Lo stile semplice e massiccio delle chiese romaniche dell’Italia del Nord viene arricchito a Venezia da elementi che richiamano l’Oriente.

Un modello da seguire: Sant’Ambrogio a Milano

La  Basilica di Sant’Ambrogio viene costruita in sostituzione di una chiesa preesistente, per dare più degna sepoltura al santo patrono della città di Milano.

La nuova chiesa ha una pianta basilicale a tre navate, preceduta da un grande cortile porticato, il quadriportico. Questo spazio, che nelle chiese paleocristiane doveva accogliere chi non era ancora battezzato, assume qui una funzione nuova, non più religiosa ma politica: è il luogo dove i cittadini possono riunirsi in assemblea.

L’edificio è costruito in laterizio (cioè in mattoni), materiale prevalentemente usato in Lombardia, e presenta una facciata a capanna con due gallerie di archi sovrapposti: quella inferiore è il proseguimento degli archi del quadriportico, mentre quella superiore segue l’andamento della copertura.

All’interno la basilica mostra gli elementi tipici dell’architettura romanica: grandi volte a crociera, sostenute da forti pilastri, coprono la navata centrale; volte simili, ma più piccole, sormontano le navate laterali e sopra queste si trova il matroneo, che affaccia sulla navata centrale.

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Tra Oriente e Occidente: San Marco a Venezia

Nel IX secolo i veneziani, dopo aver trafugato dall’Egitto le reliquie di san Marco, costruiscono una chiesa dedicata al santo che scelgono come loro patrono.

Due secoli più tardi la  Basilica di San Marco viene ricostruita in stile romanico, secondo il gusto del tempo, ma con influenze bizantine dovute agli scambi che la Repubblica veneziana intrattiene spesso con l’Oriente. L’edificio unisce così elementi di due culture diverse.

La chiesa ha pianta a croce greca, cioè con quattro bracci della stessa dimensione, propria della tradizione architettonica di Costantinopoli, ed è coperta da cinque cupole: una al centro della croce e le altre sui bracci.

L’esterno dell’edificio viene modificato nel XIII secolo con un rivestimento in marmo, a ricoprire la facciata romanica in laterizio. Allo stesso periodo risale anche l’intervento sulle cupole, che vengono rivestite da calotte a forma di “cipolla” (calotte a bulbo).

All’interno, mosaici dorati di ispirazione bizantina rivestono interamente le superfici: dai grandi archi a tutto sesto, fino alle volte a botte e alle cupole, creando un effetto di luminosità che alleggerisce la massiccia architettura.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi