L’ARCHITETTURA ROMANA

GLI SPAZI PER IL TEMPO LIBERO

edifici per lo spettacolo e la cura della persona

Divertimenti e passatempi sono una parte importante della vita dei cittadini romani: allietano le giornate e sono occasioni per stringere relazioni di amicizia e di affari.

La versione romana del teatro

I Romani ereditano la passione per il teatro dai Greci, che per primi lo hanno inventato, e in particolare apprezzano la commedia, capace di attirare un pubblico ampio e popolare. Le rappresentazioni sono organizzate durante le festività religiose.

A differenza di quanto avviene nel mondo greco (p. 71), la struttura del teatro romano non poggia su un pendio naturale, ma su archi e volte in muratura. Osserva il  Teatro di Aspendos, in Turchia.

Come nel teatro greco, invece, le gradinate della càvea, l’area destinata al pubblico, sono a semicerchio. Il fronte della scena, su diversi piani e decorato con più ordini di colonne, nicchie e statue, è collegato direttamente alla càvea. Lungo il margine superiore del teatro sono infissi pali di legno che servono a reggere il velarium, una copertura in stoffa per garantire l’ombra.

 pagina 107 

L’anfiteatro: un’invenzione romana

L’anfiteatro è un edificio che non appartiene alla tradizione di nessun altro popolo: è una costruzione destinata a spettacoli tipici romani, i combattimenti tra gladiatori e le cacce.

La struttura ha pianta ellittica (ovale), sviluppata intorno a un’arena centrale che ospita gli spettacoli. L’arena è circondata da un alto muro sul quale si trovano i posti d’onore, destinati alle autorità. Dietro a questi si estendono le gradinate per il pubblico, che poggiano su una serie di gallerie sovrapposte e disposte a raggiera, concepite per agevolare l’ingresso e l’uscita degli spettatori.

Sotto l’arena si trovano gli ambienti di servizio che ospitano le attrezzature e, naturalmente, i protagonisti dello spettacolo. Per consentire il grande afflusso di pubblico anche dalle campagne vicine, l’anfiteatro sorge sempre al di fuori delle mura cittadine. La forma della struttura, che permette di vedere da ogni punto lo spettacolo, è stata ripresa negli stadi moderni.

Il Colosseo: l’anfiteatro più grande

L’anfiteatro romano più famoso è l’ Anfiteatro Flavio, noto anche come  Colosseo per la presenza, nei suoi pressi, di una grande statua (un colosso, appunto) dedicata a Nerone, oggi perduta.

La struttura si articola su quattro livelli: i primi tre con arcate inquadrate da semicolonne e l’ultimo, l’attico, costituito da un anello in muratura con finestre rettangolari. Le colonne si sovrappongono secondo ordini successivi: tuscanico al piano terra, ionico al primo piano e corinzio al secondo.

Per la costruzione del Colosseo sono stati impiegati tufo (una pietra locale), laterizi e calcestruzzo. In origine l’edificio era rivestito da travertino bianco e abbellito da statue collocate sotto le arcate.

 pagina 108 

Le terme, tra cura del corpo e svago

Le case romane di norma non hanno l’acqua corrente e per lavarsi occorre andare alle terme. In queste grandi strutture gli uomini e le donne (che vi accedono in orari o giorni diversi) possono fare esercizio fisico, conversare, leggere e giocare, oppure immergersi in piscine a diverse temperature.

Le rovine delle  Terme di Caracalla ancora oggi testimoniano la grandiosità dell’edificio, gestito da centinaia di schiavi e di operai. La struttura, a pianta rettangolare, era circondata da grandi giardini.

Lungo l’asse centrale si aprivano, in successione, la sala per i bagni in acqua calda (il calidarium), tiepida (il tepidarium) e fredda (il frigidarium), e infine la piscina.

Ai lati erano disposti gli spogliatoi, le palestre e le biblioteche, ambienti raffinati e decorati con mosaici e marmi preziosi.

Le stanze di servizio e i magazzini si trovavano invece nel sottosuolo, collegati tra loro da una fitta rete di gallerie che si estendevano per chilometri e potevano addirittura essere percorse dai carri.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi