5.1 UNA LENTA RIPRESA E UNA NUOVA IDENTITÀ

LEZIONE 5.1 UNA LENTA RIPRESA E UNA NUOVA IDENTIT La ripresa economica Gli Stati europei: la Grecia p. 198 Il grande mercato del Mediterraneo STUDIO SULLA CARTA p. 193 192 Dopo il Medioevo ellenico, in Grecia emersero nuove opportunità di sviluppo economico con la diffusione della lavorazione del ferro, che dal XII secolo a.C. cominciò a interessare anche l Europa orientale grazie ai contatti con il Vicino Oriente. La disponibilità di strumenti più resistenti, come gli aratri con il vomere di ferro, permise il dissodamento di nuovi terreni incrementando la produttività dei campi. La coltivazione dell ulivo e della vite si estese anche in zone più impervie, consentendo l accumulazione di un surplus agricolo che portò alla ripresa delle esportazioni di olio e vino. Il cambiamento degli assetti politici e strategici del Mediterraneo, con la fine dell egemonia delle civiltà palaziali, fu la premessa per la nascita di scambi commerciali non più rigidamente controllati dall organizzazione gerarchica dei palazzi, ma basati sulla libera iniziativa di artigiani e mercanti, sull esempio dell espansione commerciale che aveva caratterizzato le colonie fenicie. L indipendenza delle comunità costiere diede nuovo impulso ai traffici marittimi nel Mediterraneo: anche i marinai dei piccoli centri urbani potevano ora attraversare il mare più liberamente ed estendere le proprie rotte commerciali. Furono questi i presupposti per la creazione di un grande mercato mediterraneo, di cui la Grecia, all inizio del I millennio a.C., divenne il centro. I mercanti greci delle città costiere esportavano soprattutto il vino, molto richiesto in Egitto e nel Vicino Oriente, dove non si era diffusa la vite. Mentre il commercio di carne era abbastanza limitato, il pesce conservato sotto sale costituiva uno degli alimenti più esportati dalle zone costiere. Particolarmente fiorente era anche il commercio del silfio, una pianta medicinale molto ricercata in tutto il Mediterraneo, che fu all origine della prosperità economica della città di Cirene (sulle coste della Libia), dove i mercanti greci avevano stabilito un emporio. Tra le materie prime esportate, infine, figurava il marmo proveniente dalle isole di Paro e di Nasso, molto apprezzato dai sovrani orientali per la costruzione degli edifici reali. Tra i beni importati dai mercanti greci, invece, vi erano soprattutto i cereali, che arrivavano dall Egitto, dalla Sicilia e dalle coste del mar Nero; il legname delle foreste della Macedonia; i metalli, in particolare l oro proveniente dalle regioni settentrionali della Grecia e dalle coste anatoliche della Ionia. I metalli venivano lavorati nelle botteghe degli artigiani per essere poi in gran parte riesportati: le opere degli artisti greci, soprattutto le statue di bronzo, divennero presto oggetti di lusso molto apprezzati in tutto il Mediterraneo. Tra i beni artigianali esportati, un ruolo rilevante ebbe anche la ceramica: i prodotti dei vasai greci raggiunsero tutte le coste affacciate sul Mediterraneo, entrando in forte concorrenza con la produzione del vetro, molto sviluppata in Egitto, in Fenicia e sull isola di Rodi. Piuttosto intenso era anche il commercio degli schiavi, generalmente prigionieri di guerra o ostaggi dei pirati che solcavano le acque del Mediterraneo, scambiati nei mercati alla stessa stregua delle altre merci. L espansione dei commerci nel Mediterraneo portò all apertura di nuove vie di comunicazione anche con l India e la Cina. Da questi territori venivano importati avorio, spezie, profumi, pietre preziose e tessuti pregiati. Entrò infine a far parte della rete commerciale creata dai mercanti greci anche l entroterra europeo: dalle miniere del continente proveniva in particolare il sale, utilizzato per la conservazione dei cibi, e alcuni metalli, come il ferro e lo stagno.

Tempo, spazio, storia - volume 1
Tempo, spazio, storia - volume 1
Dalla Preistoria alla crisi di Roma repubblicana