Ti racconto la Storia - volume 3

PROVA 1 35 40 45 50 55 60 65 Con una mano, essa si aggrappò a una radice schiantata, ancora coperta di terriccio in frantumi, che sporgeva presso di lei. E assestandosi meglio, rannicchiata intorno a Useppe, prese a palparlo febbrilmente in tutto il corpo, per assicurarsi ch era incolume. Poi gli sistemò sulla testolina la sporta vuota come un elmo di protezione. Si trovavano in fondo a una specie di angusta trincea, protetta nell alto, come da un tetto, da un grosso tronco d albero disteso. [ ] Useppe, accucciato contro di lei, la guardava in faccia, di sotto la sporta, non impaurito, ma piuttosto curioso e soprapensiero. «Non è niente , essa gli disse, «non aver paura. Non è niente . Lui aveva perduto i sandaletti ma teneva ancora la sua pallina stretta nel pugno. Agli schianti più forti, lo si sentiva appena appena tremare: «Nente... diceva poi, fra persuaso e interrogativo. I suoi piedini nudi si bilanciavano quieti accosto8 a Ida, uno di qua e uno di là. Per tutto il tempo che aspettarono in quel riparo, i suoi occhi e quelli di Ida rimasero, intenti, a guardarsi. Lei non avrebbe saputo dire la durata di quel tempo. Il suo orologetto da polso si era rotto; e ci sono delle circostanze in cui, per la mente, calcolare una durata è impossibile. Al cessato allarme, nell affacciarsi fuori di là, si ritrovarono dentro una immensa nube pulverulenta9 che nascondeva il sole, e faceva tossire col suo sapore di catrame: attraverso questa nube, si vedevano fiamme e fumo nero dalla parte dello Scalo Merci. Sull altra parte del viale, le vie di sbocco erano montagne di macerie, e Ida, avanzando a stento con Useppe in braccio, cercò un uscita verso il piazzale fra gli alberi massacrati e anneriti. [ ] Intanto, altra gente era riapparsa, crescendo in una folla che si aggirava come su un altro pianeta. Certuni erano sporchi di sangue. Si sentivano delle urla e dei nomi, oppure: «anche là brucia! «dov è l ambulanza?! Però anche questi suoni echeggiavano rauchi e stravaganti, come in una corte di sordomuti. La vocina di Useppe ripeteva a Ida una domanda incomprensibile, in cui le pareva di riconoscere la parola casa: «Mà, quando torniamo a casa? (da Elsa Morante, La Storia, Einaudi, Torino 1974) 8. accosto: vicino. 9. pulverulenta: polverosa Leggi il testo e poi rispondi alle domande. 1 Chi è Useppe? Un bambino che abita nello stesso palazzo di Ida. a. Il nipote di Ida. b. Il figlio di Ida. c. Un bambino incontrato per strada. d. 463

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Dal Novecento a oggi