3. L’Impero russo e la rivoluzione del 1905

3 L’Impero russo e la rivoluzione del 1905

Il potere degli zar

In Russia lo zar deteneva un potere assoluto: poteva scegliere e revocare i ministri, decidere la linea politica, era il comandante supremo dell’esercito. Le riforme intraprese dopo la metà dell’Ottocento dallo zar Alessandro II erano sostanzialmente fallite: l’abolizione della servitù della gleba nel 1861 aveva trasformato i contadini in uomini liberi, ma li aveva lasciati in condizioni di miseria.

Alessandro III, salito al trono nel 1881 dopo l’assassinio del padre, attuò una politica più autoritaria, reprimendo ogni forma di opposizione. Cercò inoltre di imporre l’uso della lingua russa e la religione ortodossa alle altre nazionalità che vivevano nell’impero, soprattutto nel Baltico e in Polonia.

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- Quale fu l’atteggiamento dello zar Alessadro III verso le nazionalità che vivevano nell’Impero russo?

Una parte della popolazione, con la complicità delle autorità politiche, compì massacri e saccheggi ai danni degli ebrei, chiamati in russo pogrom; molti ebrei vennero uccisi, altri furono costretti a emigrare.

L’avv

io

dell’industr

ia

lizzaz

io

ne

Alla fine dell’Ottocento in Russia solo il 14% della popolazione viveva nelle città e solo il 21% sapeva leggere e scrivere. Le industrie erano poche e concentrate in zone limitate del paese. Dopo il 1890 lo Stato avviò un processo di industrializzazione e la costruzione di reti ferroviarie, prima fra tutte la Transiberiana, che collegava Mosca con l’estremo Oriente russo.

Per sostenere lo sviluppo economico, il nuovo imperatore Nicola II, salito al trono nel 1894, favorì l’arrivo di capitale straniero, soprattutto francese, e della tecnologia tedesca.

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Sottolinea nel testo che cosa fece lo zar Nicola III per favorire lo sviluppo economico.

Nicola II Romanov, ultimo zar di Russia, insieme alla sua famiglia in una fotografia scattata agli inizi del Novecento.

la rivoluz

io

ne del 1905

I problemi interni furono aggravati dalla disastrosa sconfitta subita nella guerra contro il Giappone per il controllo della Manciuria ( p. 79). Così nel gennaio 1905 il popolo insorse, esasperato dal forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. A San Pietroburgo la polizia sparò su un corteo pacifico di manifestanti, provocando oltre cento morti. In seguito a quest’episodio, ricordato come la “domenica di sangue, nel paese dilagarono rivolte e scioperi, e per reprimerli fu impiegato l’esercito. Alla guida della rivoluzione si posero i soviet (parola russa che significa “consiglio”), formati dai rappresentanti di contadini, borghesi, operai e intellettuali.

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Memorizzo

gennaio 1905 Domenica di sangue

Colgo le relazioni

Sottolinea nel testo la causa che scatenò la rivoluzione antizarista del 1905.

Lo zar concede la Duma

In seguito alle proteste, lo zar fu costretto a convocare un’assemblea, la Duma (Parlamento), formata da rappresentanti provenienti da tutte le regioni e nazionalità dell’impero. Tuttavia, di fronte alle richieste da parte della Duma di una profonda riforma, l’imperatore decise di scioglierla e ne convocò altre tre, a suffragio sempre più ristretto, nell’intento di privare quest’organo di ogni potere.

L’opposiz

io

ne allo zarismo

Da quel momento la lotta politica si svolse in modo essenzialmente clandestino, per sfuggire alla polizia dello zar. Uno dei principali partiti politici era il Partito dei Cadetti, fondato nel 1903, che rappresentava la borghesia liberale e puntava a trasformare lo zarismo in una monarchia parlamentare. Al mondo contadino si rivolgeva invece il Partito socialista rivoluzionario, nato nel 1900, che chiedeva la distribuzione della terra a chi la coltivava. Infine vi era il Partito operaio socialdemocratico russo, diviso al suo interno fra una corrente sostenitrice delle riforme e una corrente rivoluzionaria che puntava all’abbattimento del regime zarista.

La riforma agrar

ia

Per assicurare la stabilità sociale, fra il 1906 e il 1910 fu avviata una riforma agraria che puntava a formare uno strato di contadini proprietari di terre, i kulaki. La riforma ebbe però successo solo in parte; la grande massa dei contadini continuò a vivere in miseria.

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- Chi erano i kulaki?

I drammatici eventi della “domenica di sangue” del 1905 a San Pietroburgo in un quadro di un pittore russo del tempo.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi