1 L’Europa delle grandi potenze: Germania, Gran Bretagna e Francia
Alla fine dell’Ottocento le potenze dominanti in Europa erano Germania, Gran Bretagna e Francia: tre Stati diversi fra loro per ordinamento politico, livello di sviluppo economico e politica di espansione coloniale.
La Germania
l’impero tedesco
Nel 1871, dopo la vittoria sulla Francia nella Guerra franco-prussiana, fu proclamato l’Impero tedesco, sotto la guida di Guglielmo I. Era una federazione di 25 Stati, ciascuno con un proprio governo e un proprio Parlamento. Il governo centrale, cui spettavano le principali scelte politiche, era guidato da un cancelliere, che rispondeva direttamente all’imperatore; il Parlamento (Reichstag), eletto a suffragio universale maschile, aveva funzioni politiche limitate.
Il cancelliere Otto von Bismarck, in carica dal 1871 al 1890, consolidò l’unità del nuovo Stato, impose una moneta comune, il marco, e favorì, attraverso il sostegno statale, un rapido processo di industrializzazione.
la
weltpolitik di gugl
ie
lmo II
Nel 1888 salì al trono Guglielmo II, che nel 1890 costrinse Bismarck alle dimissioni, perché voleva accentrare tutto il potere nelle sue mani.
Secondo il nuovo imperatore la Germania meritava di avere un peso maggiore nella politica mondiale, come riconoscimento del suo straordinario sviluppo economico. A questo scopo sostenne una strategia politica e militare chiamata Weltpolitik (“politica mondiale”), basata sull’aumento delle spese per gli armamenti e sulla competizione con la Gran Bretagna. Questa politica aggressiva era appoggiata non solo dagli ambienti militari, ma anche dalle banche e dagli imprenditori, che chiedevano l’espansione economica all’estero.
studio con metodo
Memorizzo
1888 Guglielmo II imperatore di Germania
Comprendo
Sottolinea nel testo su che cosa si basava la Weltpolitik di Guglielmo II.
Lo stemma dell’Impero tedesco.
L’imperatore Guglielmo II (il primo da sinistra) a bordo di una delle navi della flotta tedesca.
La Gran Bretagna
L’età vittor
ia
na
Nella seconda metà dell’Ottocento la Gran Bretagna deteneva il primato nei commerci internazionali e Londra era il centro finanziario più importante d’Europa. In questo periodo, inoltre, il paese raggiunse la sua massima espansione coloniale ( carta a p. 84).
Simbolo del ruolo predominante della Gran Bretagna sulla scena mondiale fu la regina Vittoria, salita al trono nel 1837: questa fase della storia inglese è infatti conosciuta come “età vittoriana”. Sul finire del suo lunghissimo regno, che durò fino al 1901, il primato economico inglese fu però minacciato dalle nuove potenze industriali di Germania e Stati Uniti.
Riforme elettorali e legislaz
io
ne soc
ia
le
La Gran Bretagna era una monarchia parlamentare: il sovrano era il simbolo dell’unità del paese, ma era il Parlamento ad avere un ruolo centrale, dal momento che sceglieva il Primo ministro, cioè il capo del governo. La riforma elettorale del 1867 raddoppiò il numero dei votanti, arrivando a includere la grande maggioranza della classe media e buona parte degli operai.
Il sistema politico inglese era dominato da due partiti, che si alternavano al potere: il Partito conservatore (Tory) e quello liberale (Whig). Nel primo decennio del Novecento il Parlamento, sotto la spinta dei sindacati e del Partito laburista, approvò importanti riforme sociali, che prevedevano aiuti economici per gli infortuni sul lavoro e la disoccupazione.
La q
ue
st
io
ne irlandese
L’Irlanda, pur facendo parte del Regno Unito, non godeva dello stesso livello di benessere del resto del paese. Infatti la grande maggioranza della popolazione era costituita da contadini, che venivano sfruttati dai proprietari terrieri inglesi; per sfuggire alla miseria, molti di loro decidevano di emigrare negli Stati Uniti.
Dai primi del Novecento si sviluppò in Irlanda un forte movimento indipendentista. Nel 1914 il Parlamento inglese concesse all’isola un governo e un Parlamento propri, ma questo scontentò molti irlandesi, che volevano un’indipendenza totale dall’Inghilterra; questa fu raggiunta, come vedremo, solo nel 1922 ( capitolo 6, p. 155).
Un’illustrazione che raffigura la contrapposizione tra whigs e tories.
La regina Vittoria, salita sul trono britannico nel 1837 a soli 18 anni, guidò il paese fino al passaggio nel nuovo secolo (1901).
studio con metodo
Memorizzo
1837-1901 Età vittoriana in Gran Bretagna
Organizzo le informazioni
studio con metodo
Comprendo
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- Che cosa si intende con “questione irlandese”?
tories (conservatori)
politica inglese
alternanza tra
whigs (liberali)