VERSO L’ESAME

educazione civica

I diritti dei lavoratori

verso l’esame

Percorso 1

Il vapore, l’elettricità, ridotti alla parte di docili serventi, hanno trasformato le condizioni dell’esistenza. La macchina è divenuta la regina del mondo.

(dal discorso di apertura dell’Esposizione di Parigi del ministro del Commercio francese, aprile 1900)

Uno sguardo d’insieme

L’espressione Belle époque fu coniata in Francia per indicare “l’epoca bella” compresa tra il 1870 e il 1914. Un periodo di pace e di prosperità economica, caratterizzato da un generale clima di ottimismo, di speranza nel futuro e di fiducia nel progresso. La crescita demografica, le numerose invenzioni e scoperte scientifiche, la diffusione dell’elettricità, il boom dei trasporti, la fiorente produzione industriale fecero sì che la classe borghese si sentisse ormai proiettata verso la modernità.

Parigi fu rinominata la Ville Lumière, la “città della luce”: i lampioni a gas furono sostituiti dai lampioni elettrici e vie e piazze assunsero un nuovo fascino. Aprirono numerose pasticcerie, come la Pâtis­serie Gloppe in avenue des Champs-Élysées ( Fonte 1), in cui i parigini trascorrevano parte del loro tempo libero, osservando e facendosi osservare; teatri e locali, come il famosissimo Moulin Rouge; i primi cinema; i café-chantant, dove i borghesi si recavano con le loro famiglie per assistere a piccoli spettacoli, bevendo qualcosa.

L’Esposizione universale di Parigi aprì il nuovo secolo. Al grande evento partecipano 83 000 espositori e in città arrivarono quasi 50 milioni di visitatori. La Gare d’Orsay, una delle stazioni di Parigi, oggi trasformata in museo, fu costruita proprio per accogliere questo vasto pubblico, così come la prima linea della metropolitana. La Tour Eiffel, con i suoi 300 metri di altezza, dimostrò la superiorità dei materiali moderni, come il ferro, e divenne il simbolo di quest’epoca. Immersi nella prosperità, i parigini vivevano l’età d’oro della sicurezza ( Fonte 2), ignari della guerra che era già alle porte.

Il percorso che ti proponiamo affronta questo tema nei vari ambiti disciplinari, offrendoti degli spunti da cui partire per costruire il tuo colloquio d’esame.

tecnologia

L’invenzione del cinematografo

Educazione motoria

Il Giro d’Italia

La Belle Époque

STORIA La Seconda rivoluzione industriale

Italiano / Arte

Il movimento futurista

inglese

The tragedy of the Titanic

Francese

Un symbole de la Belle époque: la Tour Eiffel

LE FONTI

La Pâtisserie Gloppe: un’istantanea della vita parigina di fine Ottocento

Jean Béraud (1849-1935), La Pâtisserie Gloppe, avenue des Champs-Elysées, 1889, olio su tela. Parigi, Musée Carnavalet.

La Belle époque: l’età della sicurezza

Il testo che ti proponiamo è la testimonianza di uno scrittore dell’epoca che racconta il clima di ottimismo che caratterizzava la Belle époque.

Se tento di trovare una formula per definire quel tempo che precedette la Prima guerra mondiale, direi che fu “l’età d’oro della sicurezza”. Tutti eravamo convinti di trovarci sulla via diritta e infallibile verso “il migliore dei mondi possibili”. Nelle strade rilucevano, al posto delle tremolanti lanterne, le lampade elettriche; i negozi portavano dalle vie centrali sino alla periferia il loro splendore seducente; già in grazia del telefono si poteva comunicare da lontano, già si poteva correre nei carri senza cavalli con velocità impensate, già l’uomo si lanciava nell’aria attuando il sogno di Icaro1. Le comodità della vita passarono dalle dimore signorili a quelle borghesi; non si dovette più attingere l’acqua dal pozzo o dalla fontana, non più accendere con pena il fornello: si diffondeva l’igiene, spariva la sporcizia. Gli uomini diventavano più belli, più sani, più forti da quando lo sport ne irrobustiva il corpo: tutti questi miracoli erano stati compiuti dalla scienza.

(adattato da Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, Mondadori, Milano 2013)

1. Icaro: personaggio della mitologia greca, figlio dell’inventore Dedalo. I due tentarono di scappare dal labirinto del Minotauro in cui erano rinchiusi volando, grazie a delle ali di penne attaccate al corpo con della cera: Icaro si avvicinò troppo al sole e la cera si sciolse, facendolo cadere in mare, dove morì. Nel testo il riferimento è ai primi aerei.

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la Belle Époque

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I clienti, appartenenti alla borghesia benestante, siedono ai tavolini sorseggiando tè o caffè e gustando deliziosi pasticcini, che fanno bella mostra di sé nelle vetrine del bancone.

Le grandi specchiere della pasticceria dilatano lo spazio della sala e moltiplicano le luci delle candele sui lampadari.

L’eleganza degli abiti di uomini e donne ci fa capire come l’incontro nel locale sia un appuntamento sociale preparato nei minimi dettagli e rivela il gusto per una vita raffinata.

Sotto gli abiti le donne portano stretti busti la cui parte posteriore, in fondo alla schiena, è accentuata da una piccola imbottitura a ferro di cavallo.

verso l’esame

il percorso

Storia

La Seconda rivoluzione industriale

Elemento determinante che rese possibile la Seconda rivoluzione industriale fu la fusione tra scienza, tecnologia e produzione industriale. Se nella Prima rivoluzione industriale protagonisti assoluti erano stati la macchina a vapore e il carbone, nella Seconda fu la volta del motore a scoppio e dell’energia elettrica.

I progressi nella produzione e nei sistemi di comunicazione cambiarono radicalmente il volto del pianeta; le nuove industrie siderurgiche cominciarono a produrre a pieno ritmo rotaie per le ferrovie, scafi per le navi, cemento armato per l’edilizia.

Nella Seconda rivoluzione industriale si affermarono nuovi modelli di organizzazione del lavoro: nacque la catena di montaggio, che diede avvio alla produzione in serie, consentendo di ottenere una maggiore quantità di merci al minor costo possibile; si formarono grandi gruppi industriali e assunsero maggior importanza le banche. Le profonde trasformazioni determinate dalla Seconda rivoluzione industriale furono alla base della nascita della moderna società di massa.

Tecnologia

L’invenzione del cinematografo

Il 28 dicembre 1895, a Parigi, Auguste e Louis Lumière organizzano la prima proiezione cinematografica a pagamento. In boulevard des Capucines 14, davanti al seminterrato del Gran Café affittato per l’occasione, uno striscione con la scritta «CINÉMA­TOGRAPHE LUMIÈRE. ENTRÉE UN FRANC» invita a entrare. Il titolo della proiezione è La sortie des usines Lumière (“L’uscita dalle fabbriche Lumière”): si tratta di un’unica inquadratura in cui si vede un gruppo di operai mentre esce dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, vicino a Lione. Dopo questa prima serata ne seguiranno altre, con filmati diversi: Lezione acrobatica a cavallo, Pesca ai pesci rossi, fino al famoso L’Arrivée d’un train à La Ciotat (“Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, 1896) in cui viene ripresa una locomotiva mentre entra in stazione; la scena è talmente reale che il treno sembra piombare sul pubblico seduto in sala, che spaventato si alza.

In una delle ultime proiezioni dei fratelli Lumière, tra il pubblico è presente Georges Méliès, un illusionista, che affascinato da questa invenzione acquista una cinepresa e la modifica per ottenere effetti speciali. Il suo Le voyage dans la lune (“Viaggio nella Luna”, 1902) sarà il primo vero film con cui inizierà il Cinema.

Il primo proiettore cinematografico, inventato dai fratelli Lumière nel 1895.

Un fotogramma del primo film dei fratelli Lumière, che mostra i lavoratori mentre escono dalla fabbrica per il pranzo.

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi cercare notizie sull’Esposizione universale italiana svoltasi a Milano nel 1906: il tema scelto furono i trasporti, per celebrare l’apertura del traforo del Sempione, la galleria ferroviaria che collega Italia e Svizzera, un’impresa eccezionale per i mezzi tecnici dell’epoca.  

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi leggere Brian Selznick, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, un romanzo del 2007, o vedere l’omonimo film del 2011 in 3D diretto da Martin Scorsese, tratto dal romanzo. La vicenda, ambientata nella Parigi degli anni Trenta, è una favola avventurosa dietro cui si nasconde proprio il ritratto di Georges Méliès.

Umberto Boccioni, La città che sale, 1910-11, olio su tela, 199,5 x 301 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA).

Italiano / Arte

Il movimento futurista

L’ammirazione per il progresso e la modernità che caratterizzò la Belle époque trovò voce nel movimento futurista, nato ufficialmente il 20 febbraio 1909, quando su “Le Figaro”, noto quotidiano parigino, il poeta e scrittore italiano Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) pubblicò il Manifesto del Futurismo, in cui enunciava il programma di questo movimento artistico-letterario.

I futuristi esaltavano il dinamismo e la velocità della nuova realtà industriale e urbana; celebravano la potenza delle macchine, nutrivano una grande fiducia nel progresso scientifico e nelle scoperte tecnologiche, e di contro rifiutavano completamente la tradizione e la cultura delle accademie, capace di guardare solo al passato. Tuttavia, essi sostenevano anche il fascino della violenza e glorificavano la guerra; molti di loro furono convinti nazionalisti e interventisti quando scoppiò la Prima guerra mondiale.

Al Manifesto del Futurismo del 1909 ne seguirono altri più tecnici, relativi a ciascuna delle arti che i futuristi volevano rinnovare. Nel Manifesto tecnico della letteratura, per esempio, Marinetti afferma di voler abolire la punteggiatura, gli aggettivi e gli avverbi e di voler ridimensionare la sintassi in modo che le parole possano muoversi sulla carta in completa libertà.

Nel Manifesto tecnico della pittura futurista, pubblicato nel 1910, si afferma che il fine della pittura futurista è esprimere il “dinamismo universale”: per farlo, bisogna abbandonare le convenzioni pittoriche, come la prospettiva, e rendere in modo nuovo il rapporto tra il soggetto e lo spazio. Tra i maggiori esponenti della pittura futurista ricordiamo Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla.

la Belle Époque

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi leggere le poesie di Aldo Palazzeschi E lasciatemi divertire (pubblicata nel 1910 nella raccolta L’incendiario) e Chi sono? (pubblicata nel 1909 nella raccolta Poemi): il poeta, usando il paradosso e l’ironia, critica la tradizione poetica, contrapponendo all’immagine classica del poeta-letterato quella del poeta “saltimbanco” della propria anima;

puoi cercare informazioni su Umberto Boccioni, artista futurista che riflette sul rapporto tra la figura e lo spazio. La sua scultura Forme uniche della continui­tà nello spazio è un’opera di grande novità: un uomo cammina a grandi passi e nel movimento trascina con sé l’aria intorno, lo spazio fisico, il momento precedente e forse anche quello successivo.

verso l’esame

Francese

Un symbole de la Belle époque: la Tour Eiffel

La Tour Eiffel a été construite à l’occasion de l’Exposition Universelle de 1889. Située sur le Champ de Mars, elle tient son nom de l’ingénieur Gustave Eiffel.

Entièrement construite en fer, elle mesure 320 m de haut (elle mesure aujourd’hui 324 m avec les antennes) et pèse environ 10 000 tonnes. Sa construction a duré deux ans, deux mois et cinq jours.

La Tour Eiffel était également importante pour les antennes de transmission nécessaires à la nouvelle science de la radiotélégraphie.

Elle se compose de quatre pylônes réticulaires, avec une courbure particulière qui sert à contrer la force du vent. Initialement, elle n’aurait dû rester debout que vingt ans, mais lorsqu’une antenne très utile pour les émissions de radio en temps de guerre a été placée au sommet, on a décidé de ne pas la détruire et c’est aujourd’hui l’un des monuments les plus visités au monde.

INGLESE

The tragedy of the Titanic

The Belle époque was also characterized by new experiences such as the great transatlantic crossings. The Titanic and her sister ships Olympic and Gigantic were designed in those years to show the world the superiority of the British Empire in navigating the seas and the supremacy of man over nature, but the sinking of the Titanic, that everyone judged unsinkable, demonstrated that feeling invincible didn’t mean being truly invincible.

On April 10, 1912, the Titanic set sail from Southampton for her maiden voyage to New York. The captain, Edward Smith, had led the Olympic on the same route for a year. More than 2,400 people were travelling on board. On April 14 at midnight the ocean liner collided with an iceberg causing some leaks below the waterline. The first 5 watertight compartments of the ocean liner flooded immediately and 2 hours and 40 minutes later the Titanic sank into the Atlantic Ocean, breaking in two sections. In the shipwreck, passengers and men of the crew lost their lives: only 705 people were saved. On board there was a telegraph from which a request for help was launched, that made it possible to save numerous human lives. The ocean liner, which was considered the symbol of progress in transport achieved by man, became instead the emblem of the end of the Belle époque.

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi cercare informazioni su altri luoghi simbolo della Belle époque, come il quartiere di Montmartre, dove vivevano gli artisti dell’epoca, o il Moulin Rouge, dove si svolgevano spettacoli di cabaret e si esibivano le ballerine di can can.

L’affondamento del transatlantico Titanic in un’illustrazione del tempo (1912).

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi cercare informazioni su altri naufragi famosi avvenuti in epoche successive, come quello del transatlantico italiano Andrea Doria, avvenuto tra il 25 e il 26 luglio 1956 mentre era in viaggio verso New York.

Educazione motoria

Il Giro d’Italia

Durante la Belle époque crebbero per la borghesia le occasioni di divertimento e anche lo sport si trasformò in svago e spettacolo.

Il ciclismo e l’automobilismo attirarono un pubblico sempre più vasto: nel 1895 fu disputata la prima vera corsa automobilistica della storia, la Parigi-Bordeaux- Parigi, e agli inizi del Novecento nacquero due celebri corse ciclistiche a tappe: il Tour de France (1903) e il Giro d’Italia (1909).

Il Giro d’Italia prevedeva in origine 8 tappe, per un totale di 2448 chilometri. Da quando è stato istituito, nel 1909, si è sempre corso – a eccezione degli anni delle due guerre mondiali – nel mese di maggio, su un tracciato ogni anno differente. Il primo in classifica indossa la maglia rosa, colore scelto in omaggio alla “Gazzetta dello Sport”, giornale che organizza il Giro e che viene stampato su carta rosa. L’unica donna ad aver partecipato al giro fu Alfonsina Strada nel 1924, pioniera della parità tra sport maschili e femminili.

Educazione civica

I diritti dei lavoratori

Lo sfavillante mondo dei teatri e dei locali alla moda frequentato dalla ricca borghesia è solamente una delle facce della Belle époque. Le condizioni di vita degli operai impiegati nelle fabbriche erano molto diverse, con orari massacranti, salari molto bassi, ambienti di lavoro insicuri e malsani, sfruttamento del lavoro minorile e femminile.

A fine Ottocento, quando i lavoratori si resero finalmente conto del loro ruolo e dei loro diritti, cominciarono a lottare per chiedere un aumento della retribuzione, una riduzione dell’orario di lavoro giornaliero, garanzie per le donne e i bambini: nacquero così le prime associazioni sindacali per difendere i diritti dei lavoratori.

Nel 1889 i lavoratori portuali di Londra diedero vita a uno dei più grandi scioperi inglesi, il Dock Strike.

la Belle Époque

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi scoprire come il grande campione del ciclismo Gino Bartali (1914-2000) salvò molti ebrei dai campi di concentramento con la sua bicicletta, leggendo: Julian Voloj e Lorena Canottiere, Bartali, la scelta silenziosa di un campione, Coconino Press Fandango, 2022 (biografia a fumetti), oppure il testo di Guido Sgardoli, Gino Bartali, un campione tra i giusti, Edizioni El, 2018.

UN PASSO IN PIÙ

Per arricchire e differenziare il tuo percorso:

puoi cercare informazioni sull’opera del pittore Pellizza da Volpedo Il quarto Stato (1901, Milano, Museo del Novecento), che ritrae il proletariato (il quarto stato) in corteo. Il proletariato è rappresentato non più come una massa povera e sofferente, ma come un fronte che avanza compatto e consapevole del proprio ruolo e dei propri diritti; non a caso il titolo originale del quadro era Il cammino dei lavoratori;

puoi leggere la novella Rosso Malpelo di Giovanni Verga, pubblicata nel 1878, in cui si narra la storia di un ragazzino sfruttato in una cava di rena rossa.

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Ti racconto la Storia - volume 3
Ti racconto la Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi