APPROFONDIMENTO: I movimenti ecologisti: dal WWF ai “Fridays for Future”

gano sommerse –, l’inaridimento di vaste aree del mondo, il moltiplicarsi di fenomeni estremi come inondazioni, uragani, lunghi periodi di siccità.

Di fronte a questi problemi sono nati i movimenti ecologisti, che propongono un modello di sviluppo sostenibile, e i governi dei paesi industrializzati si sono riuniti per trovare delle soluzioni, spesso però senza ottenere risultati concreti.

  • Nel 1997 oltre 180 paesi hanno firmato il Protocollo di Kyoto, in Giappone, con cui si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, per limitare il riscaldamento globale.
  • Nel 2015, a Parigi, gli stessi paesi hanno rinnovato il loro impegno, prefiggendosi l’obiettivo di mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2 °C; una delle misure adottate per raggiungere questo scopo è la “decarbonizzazione”, cioè la riduzione progressiva dell’uso di combustibili fossili in favore di energie rinnovabili.

    studio con metodo

    Memorizzo

    1997 Protocollo di Kyoto

    2015 Accordi di Parigi

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    - Qual è la principale misura adottata dai paesi del mondo per combattere il cambiamento climatico?

Dopo il 2015 hanno assunto sempre più rilievo le Conferenze delle parti (Cop), organizzate dall’Onu, incontri che riuniscono ogni anno più di 200 paesi e organizzazioni regionali, con lo scopo di verificare l’attuazione degli impegni presi da ciascuno Stato per contrastare il cambiamento climatico e tentare di stabilire nuovi obiettivi per il futuro.

Tra le associazioni più note a livello mondiale per le loro battaglie ambientaliste ci sono il Wwf (World Wildlife Fund), fondato nel 1961 e conosciuto in particolare per le sue campagne in favore delle specie a rischio di estinzione, e Greenpeace, fondata nel 1971, che, tra le varie iniziative in difesa dell’ambiente, tiene monitorata con le sue navi la salute di mari e oceani. Nel 2018 è nato un nuovo movimento internazionale, formato soprattutto da giovani, chiamato Fridays for Future (“Venerdì per il futuro”): a ispirarlo è stata la mobilitazione solitaria iniziata in Svezia da Greta Thunberg (nella foto, con un cartello che recita: «Sciopero per il clima») per attirare l’attenzione sul cambiamento climatico e chiedere ai governi di agire per contrastarlo ( Le storie di Galatea, p. 440).

la parola

Secondo la definizione dell’Onu, lo sviluppo sostenibile è quello in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Lo sviluppo sostenibile si basa quindi sull’equilibrio fra attività economiche e rispetto dell’ambiente, ma si scontra con vari ostacoli: la resistenza dei paesi che inquinano di più (India, Cina, Stati Uniti) a cambiare il modello di sviluppo; la difficoltà delle popolazioni più ricche a modificare consumi e stile di vita; il fatto che i paesi in via di sviluppo tendono a adottare un modello di crescita simile a quello dei paesi industrializzati, che si è rivelato poco sostenibile.

I movimenti ecologisti: dal WWF ai “Fridays for Future”

Pace, democraz

ia

, diritti umani

Nel mondo globalizzato non sono purtroppo scomparse le guerre: il numero di conflitti in atto è infatti ancora molto alto. La maggior parte di queste guerre, spesso lontane dall’attenzione dei mezzi di informazione e dell’opinione pubblica, si combatte nei paesi in via di sviluppo, in particolare negli Stati africani reduci da lunghi decenni di dominazione coloniale, divisi da rivalità etniche e oppressi da dittature, corruzione, sfruttamento economico da parte dei paesi più sviluppati.

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- Oggi dove si concentra la maggior parte dei conflitti?

Molti paesi inoltre sono governati ancora oggi da regimi autoritari, che non rispettano i diritti umani, negando la libertà, l’uguaglianza e la dignità di ogni essere umano ( carta a p. 453).

Dopo la Seconda guerra mondiale sono stati creati istituzioni e organismi sovranazionali, primo fra tutti l’Onu, con lo scopo di cercare la soluzione ai problemi del mondo attraverso la cooperazione ( Ieri e oggi, p. 456). Il ruolo degli organismi sovranazionali, però, può essere efficace solo se sostenuto dalla volontà degli Stati che ne fanno parte e soprattutto dalla mobilitazione di gruppi e movimenti formati dai cittadini, il cui peso è oggi sempre più rilevante.

La guerra civile scoppiata nel 2014 in Yemen, in Medio Oriente, ha creato nel paese una situazione drammatica, con decine di migliaia di morti.

Una manifestazione dell’associazione Amnesty International in difesa dei diritti umani.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi