7. L’Italia dagli anni Novanta a oggi

7 L’Italia dagli anni Novanta a oggi

L’inch

ie

sta “Mani pulite”

La fine dell’Unione Sovietica ebbe conseguenze anche sulla politica italiana: il Partito comunista entrò in crisi e nel 1991, alla ricerca di un nuovo ruolo dopo aver preso definitivamente le distanze dal comunismo sovietico, si trasformò in Partito democratico della sinistra; allo stesso tempo, venne meno il ruolo di baluardo contro il comunismo che, come abbiamo visto nel capitolo 15, la Democrazia cristiana aveva ricoperto durante la Guerra fredda.

L’evento che più di ogni altro sconvolse le forze politiche italiane fu però l’inchiesta giudiziaria “Mani pulite”, avviata nel 1992 dalla magistratura milanese, che portò alla luce fenomeni di estesa corruzione: per anni imprese private avevano ottenuto appalti e incarichi da politici e amministratori locali in cambio di finanziamenti ai partiti sotto forma di tangenti, cioè somme di denaro versate illegalmente (questo sistema fu infatti chiamato “Tangentopoli”).

studio con metodo

Memorizzo

1992 Inchiesta “Mani pulite”

Comprendo

Rispondi sul quaderno.

- Che cosa sono le tangenti?

- Perché “Mani pulite” portò allo scioglimento di alcuni partiti italiani?

La Lega Nord e Forza Ital

ia

Negli anni successivi processi e condanne colpirono i principali partiti al governo, provocando lo scioglimento del Partito socialista e della Democrazia cristiana. Di questo “vuoto” che si venne a creare approfittarono due nuovi schieramenti:

  • la Lega Nord, fondata nel 1991, la cui richiesta principale era la riforma in senso federale dello Stato per garantire l’autonomia, soprattutto fiscale, alle regioni del Nord;
  • Forza Italia, fondata nel 1994 dall’imprenditore Silvio Berlusconi, che raccolse intorno a sé l’elettorato moderato e conservatore della Democrazia cristiana.

Nello stesso anno si costituì anche Alleanza nazionale, un partito di destra che assorbì il Movimento sociale italiano.

A sinistra: alcuni manifestanti chiedono di allontanare dal Parlamento i politici coinvolti nell’inchiesta “Mani pulite”.

Al centro: una puntata del programma della Rai “Porta a porta”, con i volti dei principali candidati alle elezioni del 2013: (da sinistra) Silvio Berlusconi, leader del centro-destra, Pier Luigi Bersani (leader del centro-sinistra) e, in basso, Mario Monti.

I d

ue

poli

Nel 1994 fu introdotto in Italia un sistema elettorale maggioritario, che prevede un “premio” (cioè un numero aggiuntivo di seggi in Parlamento) per i partiti o l’alleanza di partiti che prende più voti. Questo sistema limitò il peso dei piccoli partiti e favorì la formazione di due poli, cioè due grandi schieramenti, uno di centro-destra e l’altro di centro-sinistra, che si alternarono al governo nei decenni successivi.

Il centro-destra vinse le elezioni nel 1994, il centro-sinistra nel 1996, mentre nel 2001 tornò al potere il centro-destra; da quel momento i governi furono presieduti per quasi dieci anni, salvo brevi interruzioni, da Silvio Berlusconi. In questo periodo, anche in seguito alla crisi economica del 2008, il debito pubblico italiano continuò ad aumentare. Il risanamento del bilancio dello Stato divenne così l’obiettivo del governo presieduto dal 2011 da Mario Monti, che varò la riforma del sistema pensionistico e previdenziale.

Gli sviluppi più recenti

Una novità importante nella politica italiana fu la nascita del Movimento 5 Stelle, fondato dal comico Beppe Grillo nel 2009, che si fece portavoce della sfiducia dei cittadini nei confronti dei partiti tradizionali. La rapida crescita di consensi, già significativa alle elezioni del 2013, permise ai 5 Stelle di diventare il primo partito nelle elezioni del 2018 e di guidare il paese nella situazione di emergenza dovuta alla pandemia di Covid-19 ( capitolo 18, p. 448), con il leader del Movimento, Giuseppe Conte, come presidente del Consiglio.

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Colgo le relazioni

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- Perché il sistema maggioritario favorì la formazione di due poli?

Nel 2021, dopo una crisi di governo, fu creato un governo di coalizione, con la partecipazione di tutte le forze politiche (tranne Fratelli d’Italia, partito erede di Alleanza nazionale), presieduto da Mario Draghi, già presidente della Banca Centrale Europea, che si incaricò in particolare di avviare la ripresa dell’economia dopo la pandemia.

Alle elezioni politiche del 2022 Fratelli d’Italia si è affermato come primo partito, con circa il 26% dei consensi, alla guida di una coalizione di centro-destra. Ciò ha consentito la formazione di un governo presieduto da Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio.

Il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi stringe la mano alla nuova presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’ottobre 2022.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi