6. Dalle crisi internazionali alla distensione

Berlino, una città divisa

Nella notte fra il 13 e il 14 agosto 1961 a Berlino Est iniziò la costruzione di un muro di cemento, con filo spinato e torrette di controllo, per isolare la parte orientale da quella occidentale della città (nella foto, soldati della Rdt controllano la costruzione del muro). Collegamenti e trasporti furono interrotti; scuole e palazzi vennero divisi, intere famiglie, amici e parenti non poterono più vedersi; era consentito passare da Est a Ovest solo con il permesso delle autorità.

Nei primi tempi i berlinesi dell’Est tentarono di scappare nei modi più diversi: scavarono tunnel sotterranei, si nascosero in automobili dal doppio fondo, utilizzarono persino mongolfiere. Oltre 150 persone vennero uccise mentre tentavano di oltrepassare il Muro; moltissime furono arrestate. Il Muro, divenuto il simbolo delle divisioni della Guerra fredda, sarebbe crollato solo nel 1989 con la crisi dei regimi comunisti nei paesi dell’Europa dell’Est ( capitolo 17, p. 420).

6 Dalle crisi internazionali alla distensione

Il Muro di Berlino

Gli anni Sessanta si aprirono con due gravi crisi internazionali, in Europa e in America centrale.

Dopo la formazione delle due Germanie, la capitale Berlino, che si trovava sul territorio della Germania Est, era divisa in una zona sovietica e in una zona occidentale ( pianta qui sotto), collegate da reti di comunicazioni e mezzi di trasporto. In Europa gli Stati del blocco sovietico erano separati dagli Stati occidentali da confini di migliaia di chilometri sorvegliati da guardie armate e Berlino era l’unico varco per attraversare la “cortina di ferro”. Tra il 1949 e il 1961 circa tre milioni di persone, principalmente giovani, fuggirono da Berlino Est per stabilirsi in Occidente, dove la democrazia prometteva libertà e migliori condizioni di vita.

Nell’agosto 1961, per fermare l’esodo, le autorità della Germania Est, con il consenso dell’Unione Sovietica, costruirono un muro che separava le due zone di Berlino. Gli Stati Uniti accettarono la divisione della città, per timore delle reazioni sovietiche.

Ill. Fotografia aerea delle installazioni dei missili sovietici a Cuba nel 1962 (Dai fatti, p.446)

Approfondimento- Il Muro di Berlino

La pianta mostra il tracciato del Muro, che separava la parte occidentale di Berlino, sotto il controllo statunitense, francese e inglese, dalla zona orientale sotto il controllo sovietico.

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1961 Muro di Berlino

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- Perché fu costruito il Muro di Berlino?

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La Guerra fredda nei primi anni Sessanta

La crisi d

ei

missili di Cuba

La seconda e più grave crisi internazionale fu quella di Cuba, un’isola dei Caraibi poco distante dallo Stato americano della Florida. Qui nel 1959 una rivoluzione guidata dal giovane Fidel Castro aveva abbattuto una dittatura sostenuta dagli Stati Uniti e instaurato un regime comunista.

Nel 1961 gli Stati Uniti appoggiarono, senza successo, il tentativo di alcuni cubani in esilio di invadere l’isola per rovesciare il regime comunista. Come risposta, Castro, nell’estate 1962, accettò di installare sul territorio cubano dei missili nucleari sovietici, in grado di colpire in pochi minuti il suolo americano.

Gli Usa imposero allora un blocco navale intorno a Cuba, impedendo alle navi sovietiche di raggiungere l’isola. Per 13 giorni, nell’ottobre 1962, un nuovo conflitto mondiale sembrò molto vicino. Alla fine l’Urss cedette e smantellò le basi missilistiche, in cambio della garanzia americana a rispettare l’indipendenza di Cuba.

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1962 Crisi di Cuba

Organizzo le informazioni

Riordina gli eventi sulla crisi missilistica di Cuba.

A Cuba vengono installate basi missilistiche sovietiche.

A Cuba viene instaurato un regime comunista.

Gli Usa decidono un blocco navale intorno a Cuba.

Alcuni esuli cubani, con l’aiuto degli Usa, cercano di rovesciare il regime comunista.

La fase della distens

io

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Lo scampato pericolo portò Usa e Urss ad avviare una fase di “distensione” ( Le storie di Galatea, p. 312), firmando una serie di accordi che limitavano la corsa agli armamenti e vietavano gli esperimenti nucleari nell’atmosfera. L’accordo più importante, nel 1972, stabiliva la parità di armamenti nucleari delle due potenze. Era l’“equilibrio del terrore”: un equilibrio, cioè, che non derivava dalla volontà di pace, ma dalla consapevolezza che un conflitto nucleare avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per l’intera umanità.

Il mondo diviso tra Est e Ovest

Fidel Castro (al centro con la barba) sfila per le strade dell’Avana, capitale di Cuba, dopo la vittoria della rivoluzione nel 1959.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi