APPROFONDIMENTO: La società in guerra

LA RESISTENZA

Con la prosecuzione del conflitto la vita quotidiana nell’Europa occupata si fece sempre più difficile: alla violenza e allo sfruttamento economico del “Nuovo ordine” nazista, si aggiunsero l’intensificarsi dei bombardamenti e la mancanza di cibo.

Così nei paesi occupati dagli eserciti tedesco e italiano, a partire dalla Francia e dalla Polonia, si svilupparono i movimenti di Resistenza, che svolgevano attività politiche e militari per opporsi agli invasori esterni e ai loro alleati interni. I partigiani, come erano chiamati coloro che facevano parte della Resistenza, si organizzarono in gruppi armati clandestini che compivano attentati e sabotaggi alle vie di comunicazione (ponti, strade, treni), per rallentare il nemico e sostenere dall’interno dei territori occupati l’azione militare degli Alleati; questi ultimi, a loro volta, aiutavano la Resistenza con cibo e armi.

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- Chi erano i partigiani e come agivano?

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A seconda dei paesi la Resistenza ebbe caratteristiche diverse.

Negli anni di guerra le condizioni di vita nelle città, anche quelle lontane dal fronte, divennero sempre più difficili a causa dei bombardamenti aerei, iniziati già durante la “Battaglia d’Inghilterra” nel 1940-41 (nella foto, abitanti di Londra rifugiati nel tunnel della metropolitana per mettersi al riparo dalle incursioni della Luftwaffe tedesca).

I bombardamenti raggiunsero il culmine nel 1943 e proseguirono sino al 1945; alcune città della Germania, come Amburgo e Dresda, furono completamente rase al suolo dagli Alleati. Nella vita quotidiana delle persone entrarono così a far parte le sirene di allarme, che annunciavano un’incursione nemica: al loro suono, adulti e bambini correvano a ripararsi nelle cantine e nei rifugi sotterranei antiaerei.

Per un gran numero di persone, inoltre, la guerra significò scarsità di cibo, a causa del calo della produzione agricola e della difficoltà dei trasporti. I governi introdussero il razionamento: fu cioè stabilita una quantità massima di beni alimentari, come il pane e la farina, che ogni persona o famiglia poteva acquistare. Dato che le razioni non erano sempre sufficienti, si sviluppò un mercato clandestino, il mercato nero, in cui si potevano comprare, a prezzi molto alti, prodotti altrimenti introvabili. In Germania la disponibilità di cibo fu maggiore grazie alle importazioni dai paesi occupati: il regime nazista considerò infatti essenziale, per non perdere l’appoggio della popolazione, assicurare ai tedeschi un buon tenore di vita, evitando privazioni e sacrifici.

LA SOCIETÀ IN GUERRA

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi