2 Nuove fonti di energia e nuovi materiali
un progresso tecnologico sempre più veloce
Le trasformazioni della Seconda rivoluzione industriale furono rese possibili da una straordinaria serie di invenzioni, scoperte scientifiche, innovazioni tecniche che si concentrò negli ultimi trent’anni del XIX secolo. In questo periodo il progresso tecnologico subì un’accelerazione e si estese a una fascia sempre più ampia di attività e settori di produzione.
Fattori decisivi di questa accelerazione furono la diffusione dell’elettricità e lo sfruttamento di una nuova fonte di energia: il petrolio.
La diffus
io
ne dell’energ
ia
elettrica
L’elettricità era una forma di energia già nota, ma iniziò a essere impiegata in modo massiccio nell’industria dopo l’invenzione della dinamo nel 1860, una macchina che permette di generare corrente elettrica. L’elettricità aveva il grande vantaggio di poter essere trasportata fino a lunghe distanze attraverso cavi. Per produrre energia elettrica per l’industria vennero costruite centrali termiche, azionate da motori a vapore, e idroelettriche, che sfruttavano invece la forza dei corsi d’acqua.
Nel 1879 Thomas Edison ottenne il brevetto della lampadina elettrica a filamento incandescente: l’elettricità fu così introdotta anche nelle case e nelle città ( Le storie di Galatea, p. 18).
brevetto: documento, rilasciato dallo Stato, che riconosce all’autore di un’invenzione industriale il diritto esclusivo di disporne.
studio con metodo
Memorizzo
1879 Edison brevetta la lampadina
il telegrafo senza fili e il telefono
L’applicazione dell’elettricità al settore delle comunicazioni rese possibile la circolazione delle notizie a una velocità fino ad allora impensata. Già dalla prima metà dell’Ottocento era in uso il telegrafo, che utilizzava cavi elettrici per comunicare messaggi scritti attraverso un codice ideato da Samuel Morse: si trattava di una successione di punti e linee, che venivano trasmessi sotto forma di segnali elettrici brevi o lunghi.
Una svolta si ebbe a partire dal 1896 con l’invenzione del telegrafo senza fili dello scienziato italiano Guglielmo Marconi: i suoni non viaggiavano più all’interno dei cavi elettrici, ma nell’aria, sfruttando le onde elettromagnetiche scoperte da Heinrich Hertz. Nel 1901 Marconi realizzò la prima trasmissione senza fili dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti attraverso l’Atlantico, aprendo così la strada alle comunicazioni via radio.
La diffusione dell’elettricità permise anche l’invenzione del telefono: fu l’italiano Antonio Meucci nel 1871 a mettere a punto il nuovo apparecchio, poi perfezionato dal britannico Graham Bell.
Il telegrafo elettrico di Samuel Morse. Nel 1866 venne posato sul fondale dell’Oceano Atlantico il primo cavo telegrafico che collegava Europa e Stati Uniti.
studio con metodo
Comprendo
Scegli la risposta corretta.
Che cosa sfruttava il telegrafo senza fili di Marconi?
a. L’energia elettrica.
b. Il vapore.
c. Le onde elettromagnetiche.