3. La guerra civile e la dittatura bolscevica

3 La guerra civile e la dittatura bolscevica

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Fra i problemi più urgenti che il governo bolscevico doveva affrontare c’era la guerra con la Germania, il cui esercito continuava ad avanzare in territorio russo. Lenin, pur di difendere la rivoluzione da attacchi esterni, accettò di firmare nel marzo 1918 la Pace di Brest-Litovsk, che impose alla Russia la perdita della Polonia, dei Paesi baltici, della Finlandia e dell’Ucraina, dove si concentrava gran parte della produzione agricola e industriale del paese.

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nchi e Armata rossa

Il nuovo potere bolscevico era seriamente minacciato anche all’interno del paese. Le forze ostili alla rivoluzione, i Bianchi (così chiamati dal colore della divisa zarista), si raccolsero sotto la guida di ex generali dell’impero e ottennero l’appoggio della Gran Bretagna, della Francia e del Giappone, che inviarono armi, munizioni e reparti militari per fermare la rivoluzione.

Nella seconda metà del 1918 scoppiò la guerra civile fra i Bianchi e l’Armata rossa, l’esercito organizzato dai bolscevichi sotto la guida di Lev Trockij, uno dei massimi dirigenti bolscevichi, già capo del soviet di Pietrogrado. Fu un conflitto sanguinoso, nel corso del quale entrambe le parti compirono rappresaglie nei confronti dei civili e requisirono prodotti agricoli ai contadini. Durante la guerra civile lo zar Nicola II, che era tenuto prigioniero con la sua famiglia, fu ucciso dai bolscevichi.

Solo nel 1921 l’Armata rossa riuscì a soffocare gli ultimi focolai di resistenza e a riconquistare l’Ucraina.

studio con metodo

Memorizzo

marzo 1918 Pace di Brest-Litovsk

1918-21 Guerra civile

Colgo le relazioni

Rispondi.

- Perché alcuni Stati europei sostennero i Bianchi?

Un gruppo di soldati dei Bianchi, sostenitori dello zarismo, riconoscibili dal colore della divisa.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi