3. La “fascistizzazione” delle masse

3 La “fascistizzazione” delle masse

LE ASSOCIAZIONI DEL PARTITO FASCISTA

Mussolini cercò di ottenere il controllo della società attraverso la “fascistizzazione” delle masse, cioè un coinvolgimento sempre maggiore degli italiani nelle manifestazioni pubbliche e nelle parole d’ordine del regime.

A questo scopo, fra gli anni Venti e gli anni Trenta furono create numerose associazioni, dipendenti dal Partito fascista, che avevano il compito di propagandare gli ideali del regime e di organizzare il tempo libero degli italiani, con particolare attenzione ai giovani e alle donne: l’Opera nazionale Balilla, che si occupava dei giovani fino ai 18 anni, i Gruppi universitari fascisti, i Fasci femminili, le Massaie rurali, che si rivolgeva alle donne contadine, e l’Opera nazionale dopolavoro, che svolgeva attività assistenziali e organizzava per i lavoratori gite e viaggi per l’Italia.

Il fascismo e la sc

uo

la

Il controllo del regime sulla società iniziava già dalla scuola elementare dove, a partire dal 1930, fu imposto il “Libro unico di Stato” ( Le storie di Galatea, p. 172). Era scritto da autori scelti dal regime fascista, e quindi nelle sue pagine si trovavano solo idee che esaltavano il fascismo e la figura di Mussolini e che presentavano le guerre come necessarie per affermare la potenza della nazione; a questo scopo fu introdotta anche una nuova materia di studio: “Cultura militare”.

Il fascismo e le donne

Il fascismo aveva una visione molto tradizionale del ruolo femminile: la donna era vista quasi unicamente come moglie e madre, custode della casa e dei valori della famiglia; il suo compito era contribuire alla potenza della patria generando figli per l’esercito e per il mondo del lavoro. Una serie di provvedimenti facilitò il licenziamento delle donne che si sposavano e ridusse il numero di occupazioni aperte alle donne. Una legge, in particolare, le escluse dall’insegnamento della storia e della filosofia nei licei, perché il loro intelletto era considerato inadatto ad affrontare materie così complesse.

IL CONTROLLO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE

La stampa fu sottoposta al rigido controllo del regime. L’Ufficio stampa della presidenza del Consiglio inviava alle redazioni dei giornali le cosiddette “veline”, cioè precise istruzioni, scritte su carta velina, che indicavano quali notizie andavano pubblicate e con quale rilievo; questo controllo fu poi perfezionato attraverso il ministero della Cultura popolare, istituito nel 1937.

Oltre alla stampa, per rendere gli italiani sempre più convinti sostenitori del fascismo il regime sfruttò anche i moderni mezzi di comunicazione: la radio e il cinema. Grazie alla radio, gestita a partire dal 1928 dall’Eiar (Ente italiano audizioni radiofoniche), antenata della Rai, i discorsi di Mussolini entravano nelle case degli italiani e, tramite altoparlanti, venivano diffusi nelle piazze. L’Istituto Luce produceva i cinegiornali che negli anni Trenta venivano proiettati prima dei film nelle sale cinematografiche e che esaltavano le imprese del fascismo e di Mussolini.

studio con metodo

studio con metodo

Lo spunto digitale

L’Istituto Luce ha un archivio con molti filmati storici sul fascismo e cinegiornali realizzati a partire dal 1924. Puoi vederne alcuni a questo link:

gtvp.it/SSIG-storia3-C7-01

Comprendo

Sottolinea nel testo che cosa si intende per fascistizzazione delle masse.

Copertina di un quaderno delle scuole elementari, con un ritratto e una frase di Mussolini.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi