Prova E - Il metodo anti-cyberbullismo

Prove sul modello INVALSI PROVA E Il metodo anti-cyberbullismo Claudia Sposini, Il metodo anti-cyberbullismo, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2014 Claudia Sposini (n. 1980) ci parla del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni e ci offre un identikit del cyberbullo e della cybervittima. In particolare per quest ultima evidenzia il senso di mortificazione che deriva dall amplificarsi incontrollabile delle informazioni nell infinito spazio virtuale della rete. Da una ricerca emerge inoltre come vittime e colpevoli di cyberbullismo spesso abbiano «bassi livelli di soddisfazione e di realizzazione scolastica e come il disagio economico vissuto in famiglia sia collegato alla possibilità di diventare un cyberbullo. 5 10 15 20 25 30 386 Le forme di prevaricazione Il termine cyberbullismo non si riferisce esclusivamente a un comportamento, bensì a diverse forme di prevaricazione attuate attraverso la nuova tecnologia. Tra gli atti più comuni e meno gravi del cyberbullismo ricordo l invio di email o sms indesiderati; invece tra le modalità più complesse sono incluse: notizie diffamatorie, minacce, persecuzioni. Ulteriori manifestazioni del cyberbullismo comprendono: Flaming (battaglie verbali online): non vi è uno squilibrio di potere, non vi sono vittime né carnefici. l unico caso di cyberbullismo in cui la relazione è simmetrica, in quanto entrambi i contendenti si affrontano ad armi pari , in una vera e propria battaglia virtuale e verbale, soprattutto attraverso l invio di messaggi violenti e di insulti, a cui seguono risposte altrettanto crudeli. Anche se i/le ragazzi/e considerano questa forma di bullismo online come gioco e divertimento, in realtà si tratta di atti ostili, diseducativi e devianti, che segnalano un disagio psico-sociale sempre più diffuso. Un meccanismo simile alle battaglie verbali è il cosiddetto cyber-arguing, «litigi elettronici che hanno gli obiettivi di umiliare e ferire l altro, ma non vi è sbilanciamento di potere e nemmeno l intenzionalità (Vandebosch Van Cleemput, 2008). Harassment: si tratta di molestie perpetrate attraverso l invio ripetuto di messaggi offensivi; in questo caso è soprattutto l aggressività relazionale a rappresentare l aspetto fuorviante, come per esempio l esclusione di qualcuno da un attività o il pettegolezzo, modalità relative soprattutto al cyberbullismo femminile. Ad alti livelli di conoscenze informatiche, il cyberbullo potrebbe addirittura utilizzare spyware per controllare online i movimenti della vittima, oppure farle delle telefonate mute e anonime: tali comportamenti si avvicinano al cyberstalking. Cyberstalking: si tratta di una vera e propria persecuzione messa in atto tramite la ripetizione di messaggi contenenti minacce, a volte di morte; tali comportamenti attuati online possono anche continuare nel mondo reale. Il cyberstalking è facilmente diffuso nell ambito di relazioni affettive molto conflittuali, soprattutto nel caso di rapporti sentimentali finiti o interrotti. Coinvolge maggiormente l età adulta, piuttosto che l adolescenza, per la quale invece la modalità preferita per vendicarsi di un ex fidanzato/a è rappresentata dal sexting. Denigrazione: azioni mirate a danneggiare la reputazione e la rete amicale di un coetaneo, di un amico e di un compagno di classe per vendicarsi di un torto subito, come per esempio pubblicare su Facebook la foto ritoccata dell altro al fine di ridico-

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