Prova D - Rifare il mondo cominciando dalle parole

Prove sul modello INVALSI PROVA D Rifare il mondo cominciando dalle parole Eugenio Borgna, Le parole che ci salvano, Einaudi, Torino 2017 Lo psichiatra Eugenio Borgna nel saggio Le parole che ci salvano spiega l importanza che hanno le parole nella definizione e nella costruzione del mondo sociale di cui facciamo parte: il linguaggio è uno straordinario strumento di conoscenza di se stessi e di approccio agli altri. Ma le parole, oltre che «creare ponti di comunicazione , possono generare ferite profonde. Per questo è fondamentale essere consapevoli e responsabili di quanto diciamo e cercare di creare una «sintonia emozionale con le persone che ci circondano e, in particolare, con quelle che hanno bisogno del nostro aiuto. 5 10 15 20 25 30 382 Le emozioni fanno parte della vita, della vita di ciascuno di noi, e di esse non possiamo fare a meno, benché ci siano oggi psicologie e filosofie che ci dicono come sarebbe meglio, molto meglio, vivere senza emozioni, o almeno tacitarle, vivendo come se non ci fossero, affidandoci esclusivamente alla ragione, alla ragione calcolante, e dimenticando le parole di Leopardi: solo quando la ragione si converte in passione, ci consente di cogliere il senso della nostra vita o delle nostre azioni, e delle azioni altrui. Le emozioni sono uno dei cuori pulsanti di questo testo, sulla scia della distinzione fra emozioni fragili ed emozioni che non lo sono, emozioni che ci mettono in contatto con noi stessi e con gli altri, ed emozioni che inaridiscono e spengono ogni relazione, emozioni che allargano il cuore alla speranza, e altre che la fanno morire, emozioni che ci fanno conoscere, ed emozioni che non consentono di conoscere quello che avviene in noi e fuori di noi, emozioni infine che fanno rinascere proustianamente il passato, aprendoci al futuro, ed emozioni che ci trattengono nel presente, estraniandoci al passato e al futuro. Non è facile riconoscerle, costa fatica, e costa tempo, ma c è bisogno di emozioni che riscaldino la nostra vita. Le emozioni anelano a essere espresse e a essere comunicate, a non essere tenute nascoste, perché, come diceva William Shakespeare nel Macbeth, spezzano il cuore se non sono portate alla luce del linguaggio, del linguaggio delle parole e del linguaggio del corpo vivente, del volto e degli sguardi, delle lacrime e del sorriso. Le parole, queste creature viventi, sono di una radicale importanza nel creare ponti di comunicazione fra chi parla e chi ascolta, fra chi cura e chi è curato, o nell inaridirli e nello spegnerli. Ovviamente, le mie riflessioni si sono orientate non sugli orizzonti semantici delle parole, né tanto meno su quelli letterari, o ermeneutici, ma solo sugli orizzonti comunicativi delle parole, sulle loro risonanze emozionali nella nostra vita, e in quella degli altri, quando, in particolare, sono ferite dalla sofferenza e dall angoscia, dalla tristezza e dalla inquietudine dell anima. Ci sono parole che curano e parole che salvano la vita, ma ci sono anche parole che accrescono queste ferite, che non di rado fanno sanguinare il cuore non solo di chi sta male nel corpo, ma anche di chi sta male nell anima. Le parole hanno una superficie, e hanno una profondità, l una visibile e l altra invisibile, che solo l intuizione, la conoscenza emozionale, riesce a cogliere nella loro parabola semantica. Non si sanno scegliere le parole che curano e le parole che salvano, se non si è capaci di introspezione e di immedesimazione, che consentono di conoscere di quali parole abbiano bisogno le persone, sane o malate, con le quali ci incontriamo, e che possono essere di situazione in situazione parole silenziose o squillanti, sfumate o esplicite,

Palestra di scrittura
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