Prove sul modello INVALSI Fig. 2. L uso di Facebook fa peggiorare l umore e riduce il senso di soddisfazione nella vita. 65 70 75 80 85 378 I social media sono quindi «un arma a doppio taglio , come confermato da un ulteriore ricerca. Su un totale di 515 utenti di Facebook dell età degli studenti di college (tra i 18 e i 24 anni, 55% donne) si è osservato, da un lato, che le relazioni sociali empatiche aumentano il benessere della persona, sia nei soggetti dalla personalità nevrotica, sia in quelli dalla personalità estroversa. Dall altro lato, un utilizzo più frequente di Facebook porta tuttavia, sia nei soggetti tendenzialmente nevrotici, sia in quelli tendenzialmente estroversi, a una sostituzione delle relazioni reali con «amici virtuali, che non fanno aumentare il benessere soggettivo della persona interessata ma, al contrario, lo compromettono. I dati hanno offerto inoltre il quadro seguente: nel caso di un uso ridotto di Facebook, si riscontra un evidente relazione tra estroversione e competenze sociali empatiche, che invece si riducono con un uso crescente di Facebook. Alla presenza del fattore di personalità «nevroticismo le cose sono differenti: nel caso di un uso ridotto di Facebook non si evidenzia praticamente alcun effetto negativo del nevroticismo sulle competenze sociali empatiche, mentre nel caso di un ampio uso di Facebook tale effetto è molto marcato. Questi risultati confermano quindi quanto affermato nello studio già citato, ossia che Facebook non rende affatto più semplici le relazioni, in particolare non per i soggetti con manifeste fobie sociali. Richiamando esplicitamente l attenzione sul fatto che i loro risultati concordano con quelli di studi preesistenti, gli autori dello studio commentano: « interessante notare che l uso di Facebook reprime le competenze sociali empatiche sia negli individui estroversi, sia in quelli nevrotici. Facebook può essere sì considerato un innocente strumento per il completamento di quelli che sono i reali rapporti face-toface, tuttavia il suo uso eccessivo porta con ogni probabilità alla sostituzione degli incontri nel mondo reale, con una conseguente riduzione della capacità di mostrare empatia verso le altre persone .