TEATRO

Tipologia A TEATRO Luigi Pirandello, Una naturale curiosit T 1 Così è (se vi pare) Il testo è tratto dalla commedia di Luigi Pirandello (Agrigento 1867-Roma 1936) Così è (se vi pare), scritta nel 1915 e portata in scena per la prima volta nel 1917. In una cittadina di provincia arriva il signor Ponza con la moglie e la suocera; la signora Ponza però non si mostra mai e la sua assenza suscita grande curiosità. Il brano proposto è l inizio della commedia, quando la circostanza è ancora avvolta nel mistero: sulla scena compaiono Lamberto Laudisi, sua sorella Amalia e sua nipote Dina. ATTO I, scena prima 5 10 15 20 25 30 dina (diciannove anni; una cert aria di capir tutto meglio della mamma e anche del babbo, ma attenuata, quest aria, da una vivace grazia giovanile) Ma [il signor Ponza] è venuto a allogarci la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo! laudisi E non era padrone? C era un quartierino sfitto, e l ha affittato per la suocera. O ha forse l obbligo una suocera di venire a ossequiare in casa (caricato, facendola lunga, apposta) la moglie e la figliuola d un superiore di suo genero? amalia Chi dice obbligo? Siamo andate noi, mi pare, io e Dina, per le prime da questa signora, e non siamo state ricevute. laudisi E che è andato a fare adesso tuo marito dal Prefetto? A imporre d autorità un atto di cortesia? amalia Un atto di giusta riparazione, se mai! Perché non si lasciano due signore, li come due pioli, davanti alla porta. laudisi Soperchierie, soperchierie! Non sarà poi dunque permesso alla gente di starsene per casa sua? amalia Eh, se tu non vuoi tener conto che cortesi volevamo essere noi, per le prime, verso una forestiera! dina Via, zietto, calmati, via! Saremo, se vuoi, sincere: ecco, ammettiamo d essere state cosi cortesi per curiosità. Ma scusa, non ti sembra naturale? laudisi Ah, naturale, si : perché non avete nulla da fare. dina Ma no, guarda, zietto. Tu te ne stai costi , senza badare a ciò che fanno gli altri attorno a te. Bene. Vengo io. E qua, proprio su questo tavolinetto che ti sta davanti, ti colloco, imperturbabile anzi no, con la faccia di quel signore li , patibolare che so, poniamo, un pajo di scarpe della cuoca. laudisi (scattando) Come c entrano le scarpe della cuoca? dina (subito) Ecco, vedi? Te ne meravigli! Ti sembra una stramberia, e me ne domandi subito il perché. laudisi (restando con un sorriso freddo, ma presto ripigliandosi) Carina! Hai ingegno tu; ma parli con me, sai? Tu vieni a posarmi qui sul tavolino le scarpe della cuoca appunto per stuzzicar la mia curiosità; e certo poiché l hai fatto apposta non puoi rimproverarmi se ti domando: Ma perché, cara, le scarpe della cuoca qui sopra? Dovresti ora dimostrarmi che questo signor Ponza villano e mascalzone, come lo chiama tuo padre sia venuto ad allogarci, ugualmente apposta, qua accanto, la suocera! 273

Palestra di scrittura
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