Palestra di scrittura

Verso la prima prova d esame 20 25 30 35 40 45 50 55 60 Ricco non era stato mai, ma s era trovato in condizioni nelle quali aveva potuto sognare di arrivare a stato migliore e altri a lui d intorno, la madre principalmente, avevano sognato con lui e, certo, erano stati questi sogni e l amarezza di vederne sempre più lontana la realizzazione che avevano costato la vita ad Antonio.5 Si svegliò con un sussulto in seguito ad un grande rumore. Giovanni stava vestendosi, ed essendosi messo per errore uno stivale di Giorgio, bestemmiando se l era levato e l aveva gettato con violenza a terra. Giorgio finse di dormire ancora e per proposito6 respirando rumorosamente ripensò con sorpresa al suo delitto. Se non fosse già stato commesso probabilmente egli non avrebbe avuto il coraggio di commetterlo, ma giacché era cosa fatta e ch egli coi nervi quietati dal lungo riposo si trovava in quel luogo dimenticato da tutti, al sicuro, poggiando la testa sul suo tesoro,7 non provò né rimpianto né rimorso. Questo fu il primo sentimento in quella lunga giornata. Giovanni oramai vestito lo prese per un braccio e lo scosse: «Non vai a cercare lavoro, poltrone? . Giorgio aperse gli occhi e stirandosi come se si fosse destato allora, brontolò: «Già oggi non se ne trova. Resterò ancora un poco a letto . Giovanni esclamò: «Oh! il signore! Continui pure a riposare . Usci sbattacchiando dietro a sé l uscio. Già cosi , senza chiave, dal di fuori non si poteva entrare, ma a Giorgio non bastò. Si levò e andò a tirare il catenaccio. Poi trasse dalle tasche le banconote e le contò. La vista di quel denaro gli dava un sentimento di certo non giocondo: era il ricordo del suo delitto e poteva divenirne la prova. La vista della via illuminata dal sole mattutino lo aveva agitato e invano, affannosamente, per essere di nuovo soddisfatto della sua azione, andava calcolando quanti anni con quella somma avrebbe potuto vivere libero e ricco. La preoccupazione maggiore interrompeva il calcolo e la compiacenza. Dove celarli? Il pavimento era coperto di tavole che all infuori di qualche leggera saldatura alle estremità erano semplicemente poggiate sul terrazzo. Di buoni nascondigli ve n erano abbastanza, ma nessuno sicuro perché essendovi in tutta la stanza un solo armadio, e quello senza chiave, i due inquilini avevano l abitudine di usare spesso di quei ripostigli. Ma le buone idee non mancavano a Giorgio. Nascose le banconote sotto il materasso di Giovanni. Mentre era intento al lavoro con un sorriso di compiacenza sulle labbra, un leggero rumore proveniente da un canto della stanza lo fece trasalire e abbandonato un tavolo che aveva sollevato, questo, cadendo, gli contuse una mano, producendogli un dolore che dovette morsicarsi le labbra per non gridare. Gli parve che quello schiamazzo somigliasse a quello di una lotta e fu tale il suo spavento che quando si calmò, avvilito dovette riconoscere che se le buone idee non gli mancavano, gli mancava qualche cosa che avrebbe potuto essergli di utilità immensamente maggiore in quelle circostanze. 5 Antonio: l uomo che Giorgio ha ucci- so: aveva chiesto al protagonista di tenere per un attimo un pacco di banconote. 232 6 per proposito:intenzionalmente. 7 suo tesoro: il pacco di banconote dell ucciso Antonio.

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