Nel 1819 il poeta ha raggiunto la maggiore età e decide di sottrarsi all’oppressiva tutela dei genitori, fuggendo da Recanati. Prima di partire, scrive questa lettera d’addio al padre, una drammatica testimonianza della sua esperienza, del bisogno di evadere e del desiderio insopprimibile di scegliere da solo la via della propria esistenza.
T1 - La ricerca della libertà
T1
La ricerca della libertà
Epistolario
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Questa lettera, non datata, risale alla fine del luglio 1819. L’anno è cruciale nella vita del giovane poeta, esasperato dalla malattia agli occhi, dalla percezione crescente dell’opprimente nucleo familiare e dalla maturazione del suo pessimismo. Siamo nel periodo della cosiddetta “conversione filosofica”, del passaggio «dal bello al vero», cioè dall’espressione dei sentimenti all’analisi razionale della vita umana, che segna il suo distacco da ogni religione e da ogni illusione. Il tentativo di fuga da Recanati cade proprio in questa fase: la lettera viene scritta quando Leopardi è sicuro della buona riuscita dell’impresa e in questa prospettiva va letta, senza tener conto del suo esito negativo.
Il poeta difende strenuamente la scelta, affermando il proprio bisogno di autonomia, anche se questa comporta rischi e sacrifici. La conclusione però sembra – almeno nella forma – spegnere o attenuare i toni: Giacomo chiede perdono per il gesto che ha deciso di compiere, tentando di riacquistare la benevolenza del padre (Mio caro Signor Padre, se mi permette di chiamarla con questo nome, r. 50; questo figlio che l’ha sempre venerata ed amata, r. 56). Si tratta di un atteggiamento che rivela una volta ancora la complessità di un rapporto che il fallimento dell’azione tentata non scioglierà affatto: il poeta è destinato per tutta la vita a non spezzare mai del tutto quell’amato/odiato cordone ombelicale che lo lega all’ingombrante figura paterna.
Le scelte stilistiche
Giacomo si rivolge al padre con piena consapevolezza della gravità del suo gesto, come si comprende dal timoroso rispetto reverenziale del pronome-soggetto Ella, riferito a Monaldo, che troneggia, in evidente condizione di superiorità psicologica sul figlio.
A mano a mano che proseguiamo nella lettura, tuttavia, l’io del poeta comincia a recuperare terreno, emergendo con maggiore sicurezza. Con crescente drammaticità, il giovane rivendica il proprio diritto antagonistico nei confronti del padre: i periodi iniziano spesso con il pronome e i verbi alla prima persona singolare (Io vedeva, r. 13; Fui accolto, r. 17; Non tardai molto, r. 29), per giungere allo snodo fondamentale, nel quale Giacomo, ormai maggiorenne, dichiara la necessità di decidere da solo come condurre la propria esistenza: Ed ora che la legge mi ha già fatto padrone di me, non ho voluto più tardare a incaricarmi della mia sorte (rr. 34-35). Troviamo dunque una serie di affermazioni che sottolineano, nell’ambito di un periodare paratattico, la componente titanica, cioè eroica e ribelle, della personalità leopardiana: Io so (r. 36), Odio (r. 38), ancora So (r. 40), fino al Voglio piuttosto essere infelice che piccolo (r. 43), con cui si esprime appieno l’atteggiamento romantico – quasi foscoliano – del poeta che sfida il mondo, le sue ipocrisie e le sue convenzioni pur di liberarsi da ogni tirannia.
Verso le COMPETENZE
Comprendere
1 Dividi la lettera in sequenze, sottolineandone i passaggi fondamentali.
2 Nella parte iniziale della lettera, in che modo Giacomo giudica il proprio comportamento nei confronti dei genitori?
3 In che cosa consiste la felicità secondo Leopardi?
Analizzare
4 Nel testo è presente una serie di parole chiave del lessico leopardiano. Prova a definire con il linguaggio attuale le seguenti espressioni.
• orribili malinconie • strana immaginazione • istudi micidiali • terribile noia
Interpretare
5 Spiega e commenta la seguente frase: Voglio piuttosto essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto più che la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai più che ogni disagio del corpo (rr. 43-45).
scrivere per...
esporre
6 Dalla lettera, il rapporto di Giacomo con il padre appare complesso e non assimilabile del tutto a quello esistente tra un figlio ribelle e irrispettoso e un padre autoritario e insensibile. Con parole tue, descrivi tale relazione in un testo espositivo di circa 20 righe.
Dibattito in classe
7 Quali sono le ragioni che spingono il giovane Giacomo alla fuga? Possono essere condivise da un giovane del XXI secolo o ritieni che siano esclusivamente individuali e legate agli eventi che segnarono la gioventù del poeta e alla sua indole? Discutine in classe.
Educazione CIVICA – Spunti di realtà
Esistono oggi le condizioni che permettano a un giovane di valorizzare i propri talenti? Alcuni elementi indurrebbero allo sconforto: l’elevata disoccupazione, l’alto tasso di abbandono scolastico, la debole rappresentanza e lo scarso protagonismo nella vita politica ed economica del nostro paese, le inadeguate iniziative a sostegno delle giovani generazioni, le differenze ancora esistenti tra diverse zone della penisola.
• Quali iniziative, a tuo giudizio, devono essere messe in atto dalle istituzioni per dare ai giovani la possibilità di scegliere il proprio futuro? L’Agenda 2030 suggerisce, tra i diversi obiettivi per «trasformare il nostro mondo», alcuni interventi concreti: quali? Secondo te, sono risolutivi? Leggi in Rete gli obiettivi e ragiona su questo tema in un testo argomentativo.