Il magnifico viaggio - volume 5

110 115 120 125 130 135 140 145 D un tratto, come una raffica, corse per tutto il paese una notizia che sbalordì tutti: Tommasino Unzio, Canta l Epistola, era stato prima schiaffeggiato e poi sfidato a duello dal tenente De Venera, comandante il distaccamento, perché, senza voler dare alcuna spiegazione, aveva confermato d aver detto: «Stupida! in faccia alla signorina Olga Fanelli, fidanzata del tenente, la sera avanti,32 lungo la via di campagna che conduce alla chiesetta di Santa Maria di Loreto. Era uno sbalordimento misto d ilarità, che pareva s appigliasse a un interrogazione su questo o quel dato della notizia, per non precipitare di botto nell incredulità.33 «Tommasino? . «Sfidato a duello? . «Stupida, alla signorina Fanelli? . «Confermato? . «Senza spiegazioni? . «E ha accettato la sfida? . «Eh, perdio, schiaffeggiato! . «E si batterà? . «Domani, alla pistola . «Col tenente De Venera alla pistola? . «Alla pistola . E dunque il motivo doveva esser gravissimo. Pareva a tutti non si potesse mettere in dubbio una furiosa passione34 tenuta finora segreta. E forse le aveva gridato in faccia «Stupida! perché ella, invece di lui, amava il tenente De Venera. Era chiaro! E veramente tutti in paese giudicavano che soltanto una stupida si potesse innamorare di quel ridicolissimo De Venera. Ma non lo poteva credere lui, naturalmente, il De Venera; e perciò aveva preteso una spiegazione. Dal canto suo, però, la signorina Olga Fanelli giurava e spergiurava con le lagrime agli occhi che non poteva esser quella la ragione dell ingiuria, perché ella non aveva veduto se non due o tre volte quel giovine, il quale del resto non aveva mai neppure alzato gli occhi a guardarla; e mai e poi mai, neppure per un minimo segno, le aveva dato a vedere di covar per lei quella furiosa passione segreta, che tutti dicevano. Ma che! no! non quella: qualche altra ragione doveva esserci sotto! Ma quale? Per niente non si grida: Stupida! in faccia a una signorina. Se tutti, e in ispecie il padre e la madre, i due padrini,35 il De Venera e la signorina stessa si struggevano di saper la vera ragione dell ingiuria; più di tutti si struggeva Tommasino di non poterla dire, sicuro com era che, se l avesse detta, nessuno la avrebbe creduta, e che anzi a tutti sarebbe sembrato che egli volesse aggiungere a un segreto inconfessabile l irrisione.36 Chi avrebbe infatti creduto che lui, Tommasino Unzio, da qualche tempo in qua, nella crescente e sempre più profonda sua melanconia, si fosse preso d una tenerissima pietà per tutte le cose che nascono alla vita e vi durano alcun poco, senza saper perché, in attesa del deperimento e della morte? Quanto più labili e tenui e quasi inconsistenti le forme di vita, tanto più lo intenerivano, fino alle lagrime talvolta. Oh! in quanti modi si nasceva, e per una volta sola, e in quella data forma, unica, perché mai due forme non erano uguali, e così per poco tempo, per un giorno solo talvolta, e in un piccolissimo spazio, avendo tutt intorno, ignoto, l enorme mondo, la vacuità enorme e impenetrabile del mistero dell esistenza. Formichetta, si nasceva, e moscerino, e filo d erba. Una formichetta, nel mondo! 32 la sera avanti: la sera prima. 33 che pareva s appigliasse nell incre- dulità: la gente si interroga sui singoli particolari della notizia pur di non liquidarla come falsa, tanta è la voglia di crederci e di vedere come andrà a finire la storia. 34 furiosa passione: amore furibondo da parte di Tommasino. 35 i due padrini: i testimoni che assistono i duellanti. 36 l irrisione: la vera motivazione dell in- sulto, che solo Tommasino conosce, agli altri sembrerebbe «falsa e offensiva come uno scherno (Lenzi). L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 861

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento