Svevo e l’irresistibile “vizio” di scrivere (Matteo Palumbo)

AME VERSO L'ES O T A T S DI COMPRENSIONE E ANALISI 1 Che cosa sorprende e rende felice Zeno quando torna dal viaggio di nozze? 2 Zeno manifesta un certo sadismo per compensare il senso di inferiorità che prova nei confronti della moglie. Quale affermazione mette in evidenza questo suo costume? 3 In un passo del testo, il narratore esprime una qualità delle brave mogli come lo è Augusta. Dove e in che cosa consiste tale caratteristica? Quale similitudine viene usata per rappresentare l atteggiamento di Zeno nei confronti della visione della vita della moglie e che cosa essa sottintende? 4 Come si manifesta la perfetta salute umana (r. 37) che Zeno coglie in Augusta? 5 Che cosa significa che La terra girava, ma tutte le altre cose restavano al loro posto (r. 45)? 6 Conclusa la lettura del testo, ti sembra che Zeno sia riuscito a uniformarsi alla serena concretezza di Augusta? Ci ha provato davvero? Motiva la tua risposta. 7 Rintraccia nel testo la presenza di interventi ironici del narratore e individuane la funzione. INTERPRETAZIONE E COMMENTO Il brano esemplifica chiaramente il nesso dialettico tra salute e malattia che costituisce uno dei nuclei fondamentali della Coscienza di Zeno. Facendo eventualmente riferimento ad altri passi del romanzo che hai letto, approfondisci questa tematica collegandola ai caratteri del soggetto delineati dal romanzo italiano ed europeo tra la fine dell Ottocento e l inizio del Novecento. Commenta poi la prospettiva con la quale Augusta concepisce la normalità: condividi i suoi valori e la sua mentalità? Alla luce della visione della vita della moglie di Zeno, ritieni anche tu di poter rivalutare la malattia ? Svevo e l irresistibile vizio di scrivere Analisi e produzione di un TESTO ARGOMENTATIVO Lo studioso Matteo Palumbo (n. 1946) analizza un elemento caratterizzante della vita di Italo Svevo, ma anche dei personaggi dei suoi romanzi. 5 10 15 Tutti i personaggi di Svevo, in un modo o in un altro, per ragioni e con obiettivi diversi, scrivono qualcosa. Dal protagonista del primo romanzo, Una vita, alle pagine di appunti che l ultima incarnazione di Zeno accumula senza tregua, si può verificare la regolarità di un abitudine, che finisce progressivamente per diventare una vera necessità. La scrittura costituisce, infatti, nei destini che coinvolgono gli antieroi di Svevo, un predicato costante. Non solo rappresenta una risorsa di cui si servono, ma, piuttosto, definisce un attività che fa parte integrante della loro natura: un riflesso di cui non possono fare a meno e da cui nessun lettore può prescindere. La vocazione per la letteratura occupa, infatti, il primo posto tra le qualità (o le dannazioni) dell uomo inetto , costituendo un contrassegno della sua anima incompleta, alla ricerca permanente di equilibri mancanti nell ordine della vita: la propria come quella degli altri. In un passo del 1902 Svevo non può, infatti, che attestare «l abitudine sua e «di tutti gli impotenti di non saper pensare che con la penna alla mano . La volontà di un intonazione, da riscoprire dentro la musica stonata degli avvenimenti e di fronte alla loro selvaggia aggressione, spingerà di nuovo uno Zeno, ancora torvo e inquieto, a completare il ciclo dei predecessori e a ritornare, dopo il congedo apocalittico della Coscienza, davanti alle sue pagine bianche, rinnovando un patto con se stesso praticamente, ormai, senza scadenze o limiti: «Io voglio scrivere ancora. In queste carte metterò tutto L AUTORE / ITALO SVEVO / 823

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento