Le opere

LE OPERE Votato alla letteratura, della quale non è mai riuscito però a fare la propria professione, Kafka non è stato un autore eccessivamente prolifico; molte delle sue opere, inoltre, sono rimaste incompiute e sono state pubblicate postume. Inizia a scrivere nel 1904, ma pubblica soltanto nel 1912 una prima raccolta di prose, intitolata Meditazione (Betrachtung). Nel 1916 esce il racconto più celebre, La metamorfosi (Die Verwandlung), e viene portato a termine La condanna (Das Urteil). Saranno pubblicati postumi circa la metà dei racconti e i tre grandi romanzi: Il processo (Der Prozess, secondo nella composizione, 1925), Il castello (Das Schloss, terzo nella composizione, 1926) e America (Amerika, primo nella composizione ma ultimo nella pubblicazione, 1927). I romanzi sono incompiuti, tranne forse Il processo, e anche per questo Kafka desiderava che andassero distrutti; ma Max Brod, che ne fu quasi esclusivo depositario, ritenne di non dare seguito alla volontà dell amico. Praga e la doppia estraneità dello scrittore L opera di Kafka è inseparabile da Praga, la città in cui lo scrittore trascorre la sua vita tormentata. Tra la fine dell Ottocento e i primi anni del Novecento vi risiedono oltre 400 000 cittadini cechi, circa 34 000 tedeschi: mentre la popolazione ceca è formata prevalentemente dalle classi sociali più povere, la minoranza tedesca è composta da ricchi borghesi, direttori di banca, professori, ufficiali dell esercito e impiegati dello Stato. Accanto ai cechi e ai tedeschi, che dispongono di istituzioni culturali (teatri, università e scuole, giornali) rigorosamente separate per lingua e nazionalità, un altra presenza, quella di una comunità ebraica piuttosto cospicua (circa 40 000 persone), conferisce alla capitale boema un carattere peculiare, legato appunto alla cultura e alle tradizioni di quel popolo. Kafka vive perciò una condizione di doppia estraneità: rispetto ai cechi in quanto tedesco, ma anche rispetto ai tedeschi in quanto ebreo. Una scrittura autobiografica Oppresso dal mondo familiare e lavorativo, divorato da un invincibile senso di inadeguatezza, Kafka trasferisce nella scrittura le sue ossessioni. Molti dei protagonisti delle sue opere sembrano infatti condurre un esistenza soffocante simile a quella dell autore, sopraffatti dalle sue stesse angosce. Lo scrittore avverte in maniera tormentosa la propria incapacità di adempiere ai doveri imposti dalla morale borghese e dalla religione ebraica. Il contrasto con la figura paterna che attraversa in modo traumatico tutta l esistenza di Kafka e costituisce uno dei motivi centrali della sua scrittura non è soltanto il segnale della contrapposizione tra generazioni che caratterizza in particolare gli anni a cavallo della Prima guerra mondiale, ma anche l esasperazione di una vicenda personale: nel racconto La condanna (scritto nel 1916 e pubblicato postumo) e poi nella Lettera al padre (1919, ma anch essa uscita dopo la morte dell autore) il padre è il simbolo di una istituzione autoritaria, la famiglia, ma la ribellione contro l onnipotenza dell autorità genitoriale è sempre destinata al fallimento. Anche il progetto di un matrimonio, che Kafka non realizzerà mai, e il complicato rapporto con le donne contribuiscono ad accrescere in lui questa sensazione di inettitudine. La metamorfosi Nel racconto La metamorfosi il principio su cui sono costruite molte fiabe, vale a dire la trasformazione del protagonista in un animale, diventa l assurdo inizio del racconto: «Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto . Ma nel racconto di Kafka, diversamente da quanto accade nelle storie per bambini, il ritor- IL GENERE / IL ROMANZO EUROPEO DEL PRIMO NOVECENTO / 709

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento