Il magnifico viaggio - volume 5

Deledda e noi Una delle tendenze della narrativa italiana a cavallo tra XIX e XX secolo recupera i moduli narrativi e le scelte espressive del Decadentismo europeo di stampo ancora ottocentesco, seppur con accenti decisamente originali. Su tale direttrice si colloca l attività di Grazia Deledda: muovendo da un Verismo a sfondo regionale e folclorico che attinge alle cronache, alle leggende paesane, ai miti, ai costumi e alle storie di passioni elementari della sua Sardegna, la produzione di questa autrice assume caratteri decadenti nel calare tali temi in un mondo segnato dall ossessione del peccato e del male. un mondo rappresentato con toni cupi e fatalistici, ai quali si accompagna un ansia di liberazione e di riscatto, sempre però destinata a rimanere delusa. Atroce, dunque, biblica, questa nostra immensa scrittrice, capace di regalarci una galleria di figure potenti e perdute, derelitte e taciturne, tutte figlie di un ispirazione per niente edulcorata, troppo istintiva e barbarica per piacere alla critica accademica: in primo luogo, le sue donne, eroine dalla volontà di ferro ma dilaniate dal rimorso, tentate dalla ribellione ma poi ferocemente attanagliate dal bisogno di espiazione. Anche l amore infatti risponde a leggi spietate e imperscrutabili, promulgate da un Dio lontano o, peggio, assente. Per queste ragioni la Deledda non è un autrice che solletica il lettore in cerca d intrattenimento: leggere i suoi romanzi può forse lasciarci l amaro in bocca, ma di sicuro ci costringe dopo Manzoni e dopo Leopardi a interrogarci, specchiandoci nella sua opera d arte, sul senso delle nostre esistenze.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento