T3 - Romagna

Romagna / T3 / Myricae / La memoria dell infanzia e la perdita del «nido / Dopo la morte del padre, la famiglia Pascoli deve abbandonare la tenuta in cui viveva e più tardi, scomparsa la madre, anche la Romagna. Il poeta torna con il pensiero all infanzia a San Mauro, cantando quella terra all insegna del ricordo e della nostalgia in questa lirica dedicata all amico Severino Ferrari. METRO Quartine di endecasillabi a rima alternata (ABAB, CDCD ecc.). a Severino Sempre un villaggio, sempre una campagna mi ride al cuore (o piange), Severino: il paese ove, andando, ci accompagna l azzurra vision di San Marino: 5 10 15 20 sempre mi torna al cuore il mio paese cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator cortese, re della strada, re della foresta. Là nelle stoppie dove singhiozzando va la tacchina con l altrui covata, presso gli stagni lustreggianti, quando lenta vi guazza l anatra iridata, oh! fossi io teco; e perderci nel verde, e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie, gettarci l urlo che lungi si perde dentro il meridiano ozio dell aie; mentre il villano pone dalle spalle gobbe la ronca e afferra la scodella, e l bue rumina nelle opache stalle la sua laboriosa lupinella. 1 Sempre: costantemente. un villaggio: San Mauro di Romagna, dove Pascoli era nato (oggi San Mauro Pascoli). 2 Severino: il poeta Severino Ferrari (18561905), amico di Pascoli e, come lui, allievo di Carducci. 3-4 il paese San Marino: si intende la Romagna, da dove, mentre si cammina, si vede all orizzonte il monte Titano della Repubblica di San Marino, che appare azzurro visto da lontano. 6 cui Malatesta: su cui regnarono i Guidi e i Malatesta, famiglie signorili che nel tardo Medioevo e nel Rinascimento governarono la Romagna. 7 cui Passator cortese: che dominò anche il Passatore, Stefano Pelloni, un famo- so bandito originario di Faenza, morto nel 1851. Era detto passatore (cioè traghettatore ) dal mestiere del padre e cortese perché la leggenda popolare gli attribuiva molti gesti generosi verso i poveri e gli oppressi. 9-10 nelle stoppie covata: tra i gambi del grano mietuto (stoppie), dove la tacchina, che fa un verso simile a un singhiozzo, va accompagnata da pulcini non suoi. 11 lustreggianti: lucenti. 12 iridata: le piume dell anatra sono di vari colori come un arcobaleno (o iride). 13 teco: con te (intende Severino Ferrari). 14 ghiandaie: uccelli di colore rossiccio e nero, azzurro sulle ali. 15-16 gettarci l urlo ozio dell aie: chia- marci con richiami che si perdono in lontananza nel grande silenzio del mezzogiorno, quando i contadini riposano e le aie sono vuote. 17 villano: contadino. pone: depone. Entrambi sono latinismi. 18 gobbe: incurvate dalla continua fatica nei campi. ronca: ferro adunco utilizzato nei lavori agricoli per potare, strappare o recidere le piante (è detta anche roncola). afferra la scodella: è il momento del pranzo. 19 opache: ombrose (latinismo). 20 la sua lupinella: l erba della lupinella è detta laboriosa perché il bue la rumina lentamente e a lungo. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 451

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento