Il magnifico viaggio - volume 5

Da borghi sparsi le campane in tanto si rincorron coi lor gridi argentini: chiamano al rezzo, alla quiete, al santo desco fiorito d occhi di bambini. 25 30 35 40 Già m accoglieva in quelle ore bruciate sotto ombrello di trine una mimosa, che fioria la mia casa ai dì d estate co suoi pennacchi di color di rosa; e s abbracciava per lo sgretolato muro un folto rosaio a un gelsomino; guardava il tutto un pioppo alto e slanciato, chiassoso a giorni come un birichino. Era il mio nido: dove, immobilmente, io galoppava con Guidon Selvaggio e con Astolfo; o mi vedea presente l imperatore nell eremitaggio. E mentre aereo mi poneva in via con l ippogrifo pel sognato alone, o risonava nella stanza mia muta il dettare di Napoleone; udia tra i fieni allor allor falciati de grilli il verso che perpetuo trema, udiva dalle rane dei fossati un lungo interminabile poema. 45 E lunghi, e interminati, erano quelli ch io meditai, mirabili a sognare: 22 gridi argentini: suoni metallici, squil- lanti. 23 chiamano al rezzo: invitano alla frescura dell ombra (rezzo è termine letterario). santo: è come se la mensa (desco, v. 24) venisse santificata dalla presenza dei bambini e dall armonia familiare. 25 bruciate: sotto il sole cocente della piena estate. 26 sotto mimosa: la chioma dell albero della mimosa (soggetto di m accoglieva, v. 25), tutta traforata, sembra quasi un ombrello di pizzo. 27 fioria: rendeva fiorita (complemento oggetto è la mia casa, la casa materna del poeta). 28 pennacchi: ciuffi fioriti di mimose. 32 chiassoso birichino: talora (quando vi stormiva il vento o vi cantavano gli uccelli), chiassoso come un monello. 33-34 immobilmente, io galoppava: pur restando immobile, galoppavo nella fantasia. 34-35 Guidon Selvaggio Astolfo: per- 452 / IL SECONDO OTTOCENTO sonaggi dell Orlando furioso di Ariosto in compagnia dei quali Pascoli bambino immaginava di cavalcare nei suoi giochi. 35-36 o mi vedea presente nell eremitaggio: o mi pareva di avere davanti agli occhi addirittura Napoleone (l imperatore) nel suo esilio a Sant Elena (nell eremitaggio: la villa di Napoleone, nell isola, era detta L Hermitage , traduzione francese del termine). 37-38 E mentre alone: e mentre stavo per iniziare il mio viaggio attraverso l aria (aereo) sul fantastico cavallo alato di Astolfo (ippogrifo) per raggiungere la corona luminosa intorno alla Luna che io mi immaginavo con la fantasia (il sognato alone). Il riferimento è all impresa di Astolfo che, nell Orlando furioso, va sulla Luna a recuperare il senno di Orlando. 40 il dettare di Napoleone: durante l esilio a Sant Elena Napoleone dettò le sue memorie al segretario, il conte di Las Cases (Memoriale di Sant Elena). 42 che perpetuo trema: con il suo tre- molio continuo. 44 poema: canto. 45 quelli: i poemi, cioè i canti, i componimenti poetici naturali costituiti dai suoni e dai rumori della natura e dell ambiente umano (vv. 47-48); l aggettivo interminati richiama gli «interminati spazi dell Infinito di Leopardi. 46 mirabili a sognare: stupendi nel ricordo. Le parole valgono desco Una tavola imbandita e, intorno, un gruppo di amici intenti a mangiare e a condividere il meraviglioso rito della convivialità. Con il sostantivo desco si indica proprio la mensa, aggiungendovi però il sapore di un usanza familiare. In qualche occasione, il desco può essere molle, e allora ci accontentiamo di un pasto alla bell e meglio, svelto e gustato senza apparecchiare. Questa parola viene dal latino discus, ossia piatto : un origine etimologica che ritroviamo in un vocabolo inglese. Quale?

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento