Il "nido", la poesia, la fama

AT T I V I T S OV V E R S I V E Nel 1878 la famiglia Savoia è in visita a Napoli. Tra la folla che si accalca intorno alla carrozza reale, c è anche un giovane sovversivo, Giovanni Passannante, che sale sul predellino e colpisce con un coltello Umberto I. Questo evento ispira Giovanni Pascoli, che compone un ode in onore dell attentatore del re. Il suo coinvolgimento nelle manifestazioni che repubblicani e anarchici organizzano a Bologna lo porterà all arresto e a tre mesi di carcere. L arresto di Giovanni Passannante, incisione del XIX secolo. Collezione privata. Costa, principale esponente emiliano dell internazionalismo anarchico e successivamente tra i primi rappresentanti del socialismo in Italia, e inizia a presenziare, sia pure sempre con titubanza e con timorosa cautela, alle riunioni clandestine e alle manifestazioni di piazza. La partecipazione, nel 1876, a una protesta studentesca contro l allora ministro dell Istruzione Ruggero Bonghi lo segnala alla pubblica autorità; tre anni dopo, nel 1879 (era morto, nel 1876, anche il fratello Giacomo), privo di tutela e sostegno economico, costretto pare perfino a elemosinare per le strade di Bologna, Pascoli viene arrestato, accusato di attività sovversive . Trascorre in carcere tre mesi, dopo i quali abbandonerà la militanza politica attiva, concentrandosi unicamente sullo studio e sulla poesia. Ripresi nel 1880 gli studi, grazie all intercessione di Carducci che riesce a fargli ottenere di nuovo una borsa di studio, Pascoli si laurea nel 1882 con una tesi sul poeta greco Alceo e subito dopo viene nominato professore di Lettere latine e greche nel liceo di Matera. Lontano da casa, pensa costantemente alle sorelle più piccole, Maria e Ida, alle quali si sente legato da un forte vincolo: «Io sono (parlo sinceramente) in condizioni affatto migliori di quanti sono qui, che hanno moglie o sono egoisticamente scapoli. Io ho persone [le sorelle, evidentemente] che pensano continuamente a me e lavorano per me, che mi scrivono sempre, e a lungo [...] che mi mandano i fiori: gli altri poco o nulla. Io non mi pento della mia scelta: il mio stato è assai soave e io sono felice di voi, di voi sole, o mia Du, o mia Ma! . 428 / IL SECONDO OTTOCENTO IL «NIDO , LA POESIA, LA FAMA Nel 1884 Pascoli viene trasferito al liceo di Massa, dove riesce a portare con sé le sorelle, che la diaspora familiare aveva relegato prima in un convento nel Forlivese, poi presso una zia. L ormai trentenne Giovanni può così ricostituire il nucleo familiare, che mantiene unito anche dopo il suo trasferimento nel liceo di Livorno, dove insegna fino al 1895. Il legame con le sorelle, strette intorno a lui all interno del tanto desiderato «nido , perpetua o almeno così vorrebbe Giovanni la condizione infantile, recuperata con un affetto totalizzante che esclude ingerenze esterne ed esige la castità e il culto della memoria dei genitori. Le lettere di questi anni, scritte durante i brevi periodi di lontananza dalla famiglia, rivelano il carattere quasi maniacale di tale legame: «Vi mando una delle foglioline mandate da voi, alla quale ho dato un bacio. Baciatela e le nostre labbra si incontreranno , scrive in una lettera del 1893. E in un altra dello stesso anno: «Stringiamoci e facciamo in modo che la nostra unione non abbia nemmeno un minuto di malcontento che faccia (o cosa orribile!) desiderare di romperla... . Alla fine del 1894, però, Ida si fidanza e pochi mesi dopo si sposa: Pascoli ne è sconvolto, considera il matrimonio della sorella come un affronto, un tradimento e, cosa ancora più grave, un attentato all integrità del «nido . Costretto a Roma da un incarico ministeriale, riversa su Maria la propria disperazione: «Come farò a dormire questa notte? queste altre notti? Come passerò questi giorni? Oh! povero Giovanni! .

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento