Il magnifico viaggio - volume 5

LA CASA DI C A S T E LV E C C H I O Solo alla sorella Maria, detta Mariù, è riservato il privilegio di entrare nel sancta sanctorum della casa di campagna che Pascoli ha acquistato per passarvi gli ultimi anni della sua vita, a Castelvecchio, in provincia di Lucca. Nello studio campeggiano i famosi tre tavoli di lavoro: sul primo il poeta si dedica ai versi in italiano, sul secondo a quelli in latino, sul terzo alla critica e in particolare allo studio dell amato Dante. La casa di Pascoli a Castelvecchio. Il 1895, anno delle nozze di Ida, diventa per Giovanni «l anno terribile : «Non sono sereno: sono disperato. Io amo disperatamente angosciosamente la mia famigliola che da tredici anni, virtualmente, mi sono fatta e che ora si disfà, per sempre. Io resto attaccato a voi, a voi due, a tutte e due: a volte sono preso da accesi furori d ira, nel pensare che l una freddamente [...] se ne va lasciandomi mezzo morto in mezzo alla distruzione de miei interessi, della mia gloria, del mio avvenire, della mia casina, di tutto! . Nel frattempo il nome di Pascoli si è imposto sulla scena letteraria: dopo aver pubblicato solo su rivista e occasionalmente i suoi versi, nel 1891 dà alle stampe Myricae, il suo primo libro. Ma si tratta di una pubblicazione quasi clandestina: il timido poeta, quasi vergognandosi dei suoi testi, chiede che il libretto (che comprende 22 poesie) esca in sole cento copie. L anno dopo, finalmente, viene preparata un edizione a più ampia tiratura (72 poesie), che rivela Pascoli come uno dei migliori poeti italiani. Contemporaneamente, un suo poemetto in lingua latina, Veianius, vince l importante concorso internazionale di poesia latina di Amsterdam, in cui trionferà per altre dodici volte e a cui ha deciso di partecipare dopo estenuanti tentennamenti: l idea della fama letteraria, invece di gratificarlo, lo inquieta. I successi letterari, del resto, gli aprono le porte dell università: dal 1895 al 1897 insegna Grammatica greca e latina nell Università di Bologna; dal 1897 al 1903 è ordinario di Letteratura latina a Messina; quindi viene trasferito a Pisa, dove insegna Grammatica latina e greca sino al 1905, quando, coronando la sua carriera accademica, ritorna a Bologna, chiamato a succedere a Carducci alla cattedra di Letteratura italiana. All insegnamento, da lui sentito sempre come un peso, Pascoli affianca lo studio e il lavoro poetico, a (ogcui ama dedicarsi nella casa di Castelvecchio gi Castelvecchio Pascoli, nel comune di Barga) in Garfagnana, dove si è trasferito con Maria fin dal 1895. Qui Pascoli vive, come in un rifugio, la sua esistenza di poeta e insieme di contadino, in quella tanto desiderata semplicità di vita rurale esaltata dai suoi autori più cari, Virgilio e Orazio. A questa dimensione si sottrae solo nelle rare uscite pubbliche, in occasione di discorsi celebrativi che lo vedono nei panni del letterato ufficiale, ereditati dal maestro Carducci. Celebre, in particolare, è l orazione intitolata La grande proletaria si è mossa, con cui nel novembre 1911 si schiera a favore dell impresa coloniale in Libia. Malato di cirrosi epatica, Pascoli muore a Bologna nel 1912 e viene sepolto a Castelvecchio, dove Maria resterà sino alla fine dei suoi giorni (1953), gelosa custode delle memorie e delle carte del fratello. 1891: Prima edizione di Myricae Poemetti 1903: Canti di Castelvecchio 1904: Primi poemetti, Poemi conviviali 1906: Odi e inni 1908-1909: Nuovi poemetti, Le canzoni di re Enzio 1 911: La grande proletaria si è mossa, Poemi italici, ultima edizione di Myricae 1912: Edizione definitiva dei Canti di Castelvecchio 1897: L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 429

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento