CONSONANZE CONTEMPORANEE - Marcello Fois - La partenza di Grazia

CONSONANZE CONTEMPORANEE

Marcello Fois

LA PARTENZA DI GRAZIA

Con Quasi Grazia (2016) lo scrittore nuorese Marcello Fois (n. 1960) ha offerto ai lettori un racconto della vita di Grazia Deledda in un «romanzo in forma di teatro» che si concentra su tre momenti specifici dell’esistenza della scrittrice. Tre momenti della sua vita lontani decenni l’uno dall’altro: il giorno in cui Grazia lascia la Sardegna e tutto quello che rappresenta, il giorno in cui vince il premio più prestigioso al mondo, il Nobel, e il giorno in cui un dottore la guarda negli occhi per trovare parole che non facciano troppo male. In mezzo, la vita tutta. Ed è seguendo quella vita che Fois si interroga sulla scrittura, sull’amore coniugale, sul ruolo della donna e sul senso del fare artistico.

Riportiamo l’inizio del libro: Nuoro, 1900, Grazia non ha neppure trent’anni quando decide di trasferirsi a Roma con il marito. La città eterna sembra chiamarla, o forse sfidarla: contro il parere della famiglia, la giovane Deledda si getta a capofitto nel mondo. All’alba, nell’androne di casa, una donna (Grazia) sta controllando che sia tutto pronto per la partenza. Una donna anziana (la madre di Grazia) in piedi, in ombra, la osserva senza dire nulla. Se ne stanno così in silenzio…

Grazia: Ve l’ho detto anche ieri sera che non c’era bisogno che vi alzaste anche voi.

Mamma: Eh, certo, siccome stai andando dietro l’angolo…


Silenzio. Grazia si guarda attorno. Poi si ferma come a considerare se abbia dimenticato qualcosa.


Mamma: Tanto, per quello che dormo io, un’ora vale l’altra. (Constatando che Grazia non la sta seguendo) Che cosa ti sei dimenticata?

Grazia: No, no… Niente direi, stavo facendo mente locale. Vestiti…

Mamma: … Biancheria…

Grazia: Sì, biancheria. I libri…

Mamma (sarcastica): Per carità: mai manchino!


Grazia starebbe per risponderle, ma poi decide di tacere. Afferra il cappotto.


Mamma: Comunque quando ci rivediamo noi?

Grazia (sorpresa dalla domanda diretta, mentre si abbottona con calma): E quando ci vediamo… Presto, il tempo di sistemarsi, il tempo di capire gli impegni di Palmiro e poi si vede… Una volta potete venire anche voi, no? Avete sentito ieri sera: la casa è grande, il posto c’è…

Mamma: Per carità tutto quel viaggio, alla mia età. Ormai su queste cose non ci devi contare, senza tuo padre poi…

Grazia: Quali cose?

Mamma: Su faccende di mettersi in mare eccetera, lo sai come è fatta la gente no?

Grazia: La gente cosa?

Mamma: Eh, la figura che ci faccio: vedova e in giro a fare visite.

Grazia (sorpresa di essere sorpresa): A fare visite? Da vostra figlia?

Mamma: Bella figura, no? Già chissà cosa pensano…

Grazia (esasperata): Ma di cosa?

Mamma: Sentila, come se non sapesse quello che sa: eppure ti fai tanto intelligente…

Grazia: No, è che non voglio credere alle mie orecchie: quindi da quando siete vedova avete finito di vivere?

Mamma (senza rispondere): Ci vuole rispetto.

Grazia (riaprendosi il cappotto e mettendosi a sedere): Rispetto? Perché andare a trovare vostra figlia sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del marito scomparso…

Mamma: Vedi come dici le cose tu? Poi ti lamenti…

Grazia: Non mi pare di aver detto niente di falso… E non mi lamento!

Mamma: Sempre con questa storia di vero o falso: le cose c’hanno un loro senso, cosa c’entra la verità adesso? Guarda che una cosa sono le storie come le scrivi tu, e una cosa le storie come succedono.

Grazia: Ah…

Mamma: Eh!


Silenzio. Grazia controlla l’orologio. Le due donne si controllano a vicenda.


(M. Fois, Quasi Grazia, Einaudi, Torino 2016)

Per DISCUTERNE

Restare o partire? Sfidando costumi e tradizioni, vincendo l’amore per la propria terra e i propri affetti, Grazia ha deciso di andar via, senza però rinnegare sé stessa e la cultura di cui era figlia. D’altra parte, questo dilemma esistenziale tocca, prima o poi, ognuno di noi, riempiendoci di dubbi e di paure. E tocca, forse anche più che quelli di ieri, i ragazzi di oggi, incerti se rincorrere il sogno di esperienze e di luoghi nuovi oppure rimanere dove si trovano, protetti dal calore e dalle sicurezze di una realtà nota. Chi ha più coraggio: chi va o chi rimane? Discutine in classe.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento