I SAPERI FONDAMENTALI

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

LA VITA

Gabriele d’Annunzio nasce a Pescara nel 1863, da una famiglia di proprietari terrieri. Negli studi del periodo giovanile si distingue per l’indisciplina e insieme per l’eccellenza del profitto. A sedici anni pubblica la prima raccolta di suoi componimenti, Primo vere, che la critica subito nota ed elogia. A diciotto anni si trasferisce a Roma, dove solo saltuariamente frequenta la facoltà di Lettere, preferendo le redazioni dei giornali e i salotti aristocratici. A diciannove anni pubblica la sua seconda raccolta di versi, Canto novo, e un volume di prose, Terra vergine. A vent’anni si sposa con la duchessa Maria Hardouin di Gallese, incinta del suo primo figlio (ne seguiranno altri due). Ha solo ventisei anni e la sua fama di uomo irrequieto e raffinato, di artista sensuale, corre negli ambienti letterari. Intreccia in questi anni diverse relazioni amorose, da una delle quali nasce la figlia Renata. Nel 1895 inizia una relazione con l’attrice Eleonora Duse con cui si trasferisce in Toscana, a Settignano. Conducendo una vita sfarzosa, presso la villa La Capponcina, scrive diversi drammi teatrali e compone i primi tre libri delle Laudi: Maia, Elettra e Alcyone. Nel 1910, assalito dai creditori, si trasferisce a Parigi ma rientra in patria cinque anni dopo. Allo scoppio della Grande guerra si arruola volontario: è protagonista di celebri imprese, tra cui l’occupazione di Fiume. Fallita questa impresa per l’intervento dell’esercito italiano, il “poeta soldato” si ritira a Venezia e poi sul lago di Garda, in una villa che trasforma nel museo delle sue memorie, il Vittoriale degli Italiani. Qui, lontano dalla vita pubblica, blandito dal regime fascista, trascorre gli ultimi anni, sempre scrivendo. Muore il 1° marzo 1938, per un’emorragia cerebrale, mentre è seduto al tavolo di lavoro.

LE OPERE

Le prime raccolte poetiche Composte nel periodo che va dal 1879 al 1890, sono caratterizzate dalla fedeltà al modello carducciano, con elementi però ispirati alla poesia simbolista francese e inglese. Temi nuovi già si affacciano e suggeriscono l’originale personalità del giovane poeta, a partire da un’accentuata componente sensuale.


Il piacere È il suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 1889, in cui si avverte una decisa adesione ai temi e all’ideologia del Decadentismo e dell’  Estetismo. Il protagonista, Andrea Sperelli, diviso tra l’amore per due donne, è l’alter ego dell’autore.


Le opere del periodo della «bontà» La seconda fase di produzione dannunziana, che copre un breve arco di tempo, dal 1890 al 1893, segna una svolta “spirituale”. Sull’onda della lettura dei capolavori di Tolstoj e Dostoevskij, d’Annunzio scrive i romanzi Giovanni Episcopo e L’innocente, incentrati sui motivi del castigo, della colpa e del bisogno di purificazione; raccoglie sotto il titolo di Poema paradisiaco componimenti ispirati alla purezza degli affetti semplici, a un ritorno alla natura fatto di raccoglimento e nostalgia.


I romanzi del superuomo La terza fase, che va fino alle soglie della guerra, è caratterizzata dall’ideologia del  superuomo: nei romanzi di questo periodo (Trionfo della morte, Le vergini delle rocce, Il fuoco, Forse che sì forse che no) i temi sono la volontà di potenza, gli amori torbidi, i fallimenti esistenziali di personaggi che sono o si credono individui eccezionali.


Le Laudi e Alcyone Nel ciclo poetico delle Laudi l’individualismo, il  vitalismo e l’imperativo del piacere dominano i componimenti, anche quando il  poeta vate si esibisce in retoriche celebrazioni nazionalistiche. Alcyone è considerato il capolavoro di d’Annunzio. È il terzo libro del ciclo poetico delle Laudi, e come gli altri che lo compongono prende il nome da una stella delle Pleiadi. Pubblicato nel 1903, raccoglie 88 poesie, strutturate come il diario di un’esperienza realmente vissuta, ma liricamente trasfigurata: un’estate trascorsa lungo il litorale toscano. D’Annunzio sviluppa qui il motivo del panismo, la comunione dell’io con la natura, in termini mitici. Il poeta si spoglia della dimensione umana e ne oltrepassa i limiti; si impadronisce della segreta energia della natura, fondendosi con il mare, la pioggia, gli alberi. Da questa metamorfosi ricava un’ebbrezza divina, che esprime con una libertà di soluzioni stilistiche e con un virtuosismo che tende al sublime. Sotto il profilo stilistico d’Annunzio abbandona le strutture della poesia tradizionale e predilige la strofa libera. Il repertorio lessicale è ricco di arcaismi e termini rari. L’intento del poeta è quello di dissolvere la parola e suscitare sensazioni sublimi, grazie agli effetti fonosimbolici che ne derivano.


Il Notturno e le ultime opere Delle opere degli ultimi anni si ricordano i pensieri frammentari e sincopati dettati nel 1916, durante il periodo di cecità a cui d’Annunzio è costretto dopo una ferita di guerra, raccolti sotto il titolo Notturno.


La produzione teatrale Iniziata negli ultimi anni dell’Ottocento, è l’espressione della volontà di d’Annunzio di raggiungere il pubblico in maniera diretta. Le sue opere teatrali, di ispirazione classica, ambiscono a rinnovare la tradizione della tragedia greca, e sono incentrate sulla rappresentazione di passioni estreme e logoranti.

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LE PAROLE CHIAVE

Estetismo

L’Estetismo è una tendenza del gusto e del pensiero che si manifesta nell’ambito più generale del Decadentismo europeo sul finire del XIX secolo. Il culto della bellezza, la ricerca mistico-sensuale di emozioni, un atteggiamento edonistico, la teorizzazione dell’arte per l’arte, l’identificazione di arte e vita sono aspetti dell’Estetismo che d’Annunzio condivide con intellettuali e poeti contemporanei francesi e inglesi, come i Simbolisti e i Parnassiani.

Superuomo

Il superuomo di d’Annunzio è un individuo eccezionale al quale spettano il diritto e il dovere di realizzare il proprio dominio sul mondo. È uno spirito aristocratico, un’anima risoluta. Mosso da un indomabile desiderio di affermazione e insofferente a ogni norma costituita, il superuomo sa slanciarsi oltre i limiti umani per raggiungere la propria felicità, in spregio alle comuni leggi del bene e del male.

Vitalismo

Il vitalismo è una corrente di pensiero che esalta la vita intesa come energia e volitività, come istinto vitale, libera espressione dei sensi, godimento dei beni terreni. Nell’ottica di d’Annunzio, influenzata dalla filosofia di Nietzsche, vitalismo significa esaltazione della vita senza limiti né freni ideologici o morali, disponibilità a sperimentare ogni aspetto dell’esistenza, adesione alle diverse manifestazioni della vita, entusiasmo delle proprie azioni, ricerca continua del piacere, celebrazione della volontà di potenza.

Poeta vate

D’Annunzio è stato definito poeta vate per l’autorità quasi sacerdotale che gli è stata riconosciuta in quanto figura divinamente ispirata: sublime nella poesia e audace nella vita.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento