Le stirpi canore
Alcyone
Alcyone
Il poeta enumera i molteplici elementi della natura da cui prende vita la sua poesia, la quale, a sua volta, quella natura generosa e multiforme imita ed esalta con la potenza creatrice della parola.
I miei carmi son prole
delle foreste,
altri dell’onde,
altri delle arene,
5 altri del Sole,
altri del vento Argeste.
Le mie parole
sono profonde
come le radici
10 terrene,
altre serene
come i firmamenti,
fervide come le vene
degli adolescenti,
15 ispide come i dumi,
confuse come i fumi
confusi,
nette come i cristalli
del monte,
20 tremule come le fronde
del pioppo,
tumide come le narici
dei cavalli
a galoppo,
25 labili come i profumi
diffusi,
vergini come i calici
appena schiusi,
notturne come le rugiade
30 dei cieli,
funebri come gli asfodeli
dell’Ade,
pieghevoli come i salici
dello stagno,
35 tenui come i teli
che fra due steli
tesse il ragno.
1 Sintetizza il contenuto della lirica in circa 5 righe.
2 Qual è, secondo il poeta, l’origine dei suoi versi?
3 A quali aspetti della natura viene ricondotta la parola poetica?
4 Il testo si presenta come un’ossessiva ripetizione della medesima struttura. Qual è la figura retorica di cui si serve maggiormente d’Annunzio e quali effetti essa determina?
5 Concentrati ora sulla forma. Che tipo di lessico viene impiegato dal poeta? Attraverso quali strumenti egli riesce a ottenere l’effetto di una suggestiva musicalità?
Sviluppa il tuo commento sulla poesia proposta rispondendo ad almeno due delle seguenti domande.
– Il componimento che hai letto può essere definito “metapoetico” in quanto parla di sé stesso: per quale ragione esso costituisce una sintesi della poetica dannunziana?
– In che modo questo testo si collega alla tradizione simbolista europea? Quali elementi originali aggiunge a essa?
– Quali analogie, sia di forma sia di contenuto, puoi rintracciare tra questa poesia e altre che hai letto di d’Annunzio (per esempio, La pioggia nel pineto)?
Uno dei principali studiosi della vita e della personalità di d’Annunzio, Giordano Bruno Guerri (n. 1950), si sofferma sulla capacità del poeta di acquistare fama grazie non solo all’attività letteraria, ma anche a una costante promozione mediatica di sé stesso.
1 Che cosa distingue, secondo l’autore, la personalità di d’Annunzio da quella degli altri due grandi poeti, di poco antecedenti o contemporanei, come Carducci e Pascoli?
2 In che cosa consiste la capacità di d’Annunzio di essere Multanime (r. 15)?
3 Quale caratteristica – non proprio edificante – dell’identità italiana viene aggiornata e rimodellata da d’Annunzio nella sua vita, oltre che nella sua opera?
4 Guerri individua nell’opera e nell’azione di d’Annunzio un progetto perseguito con coerenza: di che cosa si tratta?
5 In che modo d’Annunzio ha saputo diffondere la propria sfera d’influenza al di là dei ristretti confini della letteratura?
6 Ti sembra che il ritratto del poeta che emerge da questo brano sia lusinghiero o limitativo? Motiva la tua risposta in circa 10 righe.
Il brano che hai letto insiste su un aspetto che ricorre spesso quando si parla di d’Annunzio: la sua influenza non solo come poeta e artista in generale, ma come personaggio, un vero e proprio divo del suo tempo. Alla luce di ciò che hai letto e studiato, come si giustifica questo fenomeno? Ti sembra inoltre che il modello di intellettuale inaugurato da d’Annunzio sia ancora praticabile oggi? Sviluppa la tua tesi tenendo in considerazione i seguenti concetti chiave:
– circuito mediatico;
– società dello spettacolo;
– trasgressione e omologazione;
– ridimensionamento del ruolo degli intellettuali.
Con il suo caratteristico piglio corrosivo, lo scrittore Alberto Arbasino (1930-2020) mette in luce alcune delle ragioni che hanno reso seducente l’opera e l’immagine di d’Annunzio nella società italiana.
1 La figura di d’Annunzio viene accostata ad alcuni simboli della storia, dell’arte e, in generale, della cultura italiana. Perché?
2 In che senso d’Annunzio è privo di sense of humour? E per quale ragione questo suo carattere è gradito agli italiani?
3 Da chi è costituito il pubblico potenziale dell’opera dannunziana? Perché, a tuo giudizio, Arbasino sceglie queste diverse categorie di lettori?
4 Nella prima riga d’Annunzio viene etichettato con l’aggettivo povero. Dopo aver letto tutto il brano proposto, come motivi l’utilizzo di questa definizione?
5 Una caratteristica dell’autore di questo brano, Alberto Arbasino, è lo stile ironico, scanzonato e graffiante. Come emerge questa sua peculiarità nella pagina che hai letto?
6 Arbasino sottopone d’Annunzio a una divertita canzonatura, ma non manca di sottolineare l’importanza del poeta nella cultura e nel costume italiano. Riassumi questo aspetto in circa 10 righe.
La provocatoria posizione di Arbasino insiste su una certa immagine di d’Annunzio come perfetto (nel bene e nel male) esemplare dell’italianità. Partendo dagli spunti offerti dal brano, esprimi la tua opinione in merito, sostenendo o confutando la tesi sostenuta dall’autore. Nel tuo elaborato, in particolare, rispondi a queste due domande:
– dallo studio della sua vita e dalla lettura della sua opera, quali sono gli ideali e i valori propugnati dal poeta?
– anche tu sei dell’idea, come Arbasino, che esistano dei tratti distintivi della mentalità e del costume italiani?
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento