Il magnifico viaggio - volume 4

Felix Philippoteaux, La battaglia di Waterloo, 1874. Londra, Victoria and Albert Museum. soldato che, disteso a terra per sfuggire alle pallottole, vede solo il fango davanti alla sua faccia e le colonne di fumo: è quell impossibilità di considerare la guerra nel suo insieme che lo scrittore francese Jean Norton Cru (1879-1949) ha chiamato il «paradosso di Stendhal («paradosso in quanto si tratta di un evento la cui comprensione sfugge proprio a chi lo vive in prima persona); la guerra può essere letta invece solo in modo frammentario e individuale (questo aspetto avrà grande influenza nella letteratura del XX secolo). Nell opera di Thackeray, infine, il caos è ancora più accentuato, per la confusione anche temporale con cui le notizie arrivano dal fronte alle retrovie. Altre visioni di guerra Dunque la rappresentazione della guerra non è solo una testimonianza dei fatti storici, ma anche uno strumento di riflessione sulla storia collettiva e individuale. Se agli inizi dell Ottocento prevale l idea della guerra come gesto epico ed eroico, per esempio in Ivanhoe di Walter Scott (oppure in romanzi come quelli degli italiani Tommaso Grossi e Francesco Domenico Guerrazzi), un importante rivoluzione è compiuta come si è detto da Stendhal e dal suo «paradosso . Un altra fondamentale visione della guerra è quella offerta da Lev Tolstoj in Guerra e pace (1863-1869). In questo capolavoro, accanto alle parti in cui la guerra viene descritta nei suoi aspetti generali e tatticostrategici, vi è una profonda riflessione etica sui suoi molteplici risvolti, nonché sul suo impatto emotivo ed esistenziale sui vari personaggi: per esempio, il razionale principe Andrej Bolkonskij, sul letto di morte, capisce come la violenza suscitata dalla guerra possa essere riscattata dall amore universale. La disfatta (1892) di mile Zola è un altro importante caposaldo nella rappresentazione degli eventi bellici: protagonista è Napoleone III, ai tempi della guerra franco-prussiana del 1870. Zola descrive la guerra secondo i precetti del Naturalismo francese, soffermandosi in modo particolare sugli aspetti fisici e sull avvento della tecnica e delle macchine, per cui la fredda superiorità delle armi prussiane prevale sull atteggiamento da eroe romantico di Napoleone III. la fine di ogni eroismo epico associato alla guerra. L esperienza italiana Nella letteratura italiana la guerra fa da sfondo a importanti romanzi, come I promessi sposi (la calata dei lanzichenecchi in Italia nel Seicento) e I Malavoglia di Giovanni Verga (la battaglia di Lissa, nella Terza guerra di indipendenza), fornendo coordinate di spazio e di tempo alla storia individuale dei personaggi. Anche per gli italiani Napoleone è fonte di ispirazione: Ippolito Nievo, nelle Confessioni d un italiano (1867), dà un immagine inedita del generale, visto attraverso gli occhi del protagonista, Carlo Altoviti, e colto in un momento di vita quotidiana, mentre si fa radere, senza mostrarsi meno tirannico del solito ( T7, p. 469). IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 421

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento