Il magnifico viaggio - volume 4

140 145 150 155 160 165 170 175 tutto scandalizzato dal rumore che gli offendeva gli orecchi. La scorta si mise al galoppo; attraversavano un gran tratto di terra coltivata, situata oltre il canale, e il campo era sparso di cadaveri. «Le giubbe rosse!21 le giubbe rosse! , gridavano con gioia gli ussari della scorta e sulle prime Fabrizio non comprendeva; finalmente notò che in realtà quasi tutti i cadaveri erano vestiti di rosso. Una circostanza gli diede un brivido d orrore: notò che molte di quelle infelici giubbe rosse vivevano ancora; gridavano evidentemente per chiedere soccorso, e nessuno si fermava per darne loro. Il nostro eroe, pieno d umanità, faceva quanto poteva perché il suo cavallo non mettesse i piedi su nessuna giubba rosa. La scorta si fermò; Fabrizio, che non prestava sufficiente attenzione al suo dovere di soldato, continuava a galoppare guardando un infelice ferito. «Vuoi fermarti, sciocco! , gli gridò il maresciallo d alloggio. Fabrizio s accorse di essere a venti passi sulla destra innanzi ai generali, e precisamente dalla parte dove guardavano con i loro binocoli. Tornando a collocarsi alla coda degli altri ussari restati qualche passo indietro, vide il più grosso di quei generali che parlava al suo vicino, generale anche lui, con fare autorevole e quasi di rimprovero; bestemmiava. Fabrizio non poté frenare la curiosità, e, malgrado il consiglio di non parlare, datogli dalla sua amica carceriera,22 formò una piccola frase molto francese, molto corretta, e disse al suo vicino: «Chi è quel generale che strapazza il suo vicino? . «Perdio, è il maresciallo! . «Quale maresciallo? . «Il maresciallo Ney, grullo.23 Ah dunque! dove hai servito finora? . Fabrizio, benché molto suscettibile, non pensò affatto ad aversi a male dell ingiuria; contemplava, perduto in una ammirazione infantile, il famoso principe della Moskowa, l eroe degli eroi. A un tratto si partì a gran galoppo. Qualche momento dopo Fabrizio vide, a venti passi innanzi, una terra coltivata che veniva smossa in modo singolare. I solchi erano pieni d acqua, e la terra molto umida che stava tra un solco e l altro volava in piccoli frammenti neri lanciati a tre o quattro piedi d altezza. Fabrizio notò passando quel fenomeno singolare; poi il suo pensiero tornò a riflettere sulla gloria del maresciallo. Sentì un grido secco accanto a sé: erano due ussari che cadevano colpiti dalle palle; e, quando li guardò, erano già a venti passi dalla scorta. Quello che gli sembrò orribile, fu un cavallo tutto insanguinato che si dibatteva sul terreno lavorato, ficcando i piedi nei propri intestini: voleva seguire gli altri. Il sangue cadeva nel fango. Ah! eccomi dunque finalmente al fuoco! , si disse. Ho visto il fuoco! , si ripeteva con soddisfazione. Eccomi un vero militare . In quel momento la scorta andava ventre a terra, e il nostro eroe capì che erano le palle che facevano volar la terra da tutte le parti. Aveva un bel guardare dalla parte donde venivano: vedeva il fumo bianco della batteria a una distanza enorme, e, in mezzo al rombo eguale e continuo prodotto dalle cannonate, gli sembrava di sentire delle scariche molto più vicine: non ci capiva nulla. 21 Le giubbe rosse!: i nemici prussiani vestivano giubbe di colore rosso. 22 dalla sua amica carceriera: la moglie del guar- 414 / IL PRIMO OTTOCENTO diano della prigione francese in cui era stato recluso per alcune settimane in seguito a un equivoco. 23 grullo: stolto.

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento