Il magnifico viaggio - volume 4

180 185 190 195 200 205 210 215 220 225 In quel momento, i generali e la scorta scesero in un sentiero pieno d acqua, che era a cinque piedi sotto il livello del campo. Il maresciallo si fermò, e guardò di nuovo col suo binocolo. Fabrizio, questa volta, poté vederlo bene; lo trovò molto biondo, con una gran testa rossa. Noi non abbiamo in Italia delle facce come quella , si disse. Mai, io che sono così pallido e ho i capelli castani, mai sarò così , aggiunse con tristezza. Per lui quelle parole volevano dire: Mai sarò un eroe . Guardò gli ussari; eccettuato uno solo, tutti avevano baffi gialli. Se Fabrizio guardava gli ussari della scorta, tutti alla loro volta guardavano lui. Quegli sguardi lo fecero arrossire, e, per metter fine al suo imbarazzo, volse la testa verso il nemico. Erano file molto estese d uomini rossi; ma, quello che lo stupì fortemente, quegli uomini gli sembravano piccolissimi. Le loro lunghe file, che erano reggimenti o divisioni, non gli parevano più alte di siepi. Una fila di cavalieri rossi trottava per riavvicinarsi alla strada incassata tra i campi che il maresciallo e la scorta s erano messi a seguire al passo, guazzando nel fango. Il fumo impediva di veder nulla dalla parte verso cui si avanzava; si vedevano qualche volta degli uomini al galoppo staccarsi su quel fumo bianco. A un tratto, dal lato del nemico, Fabrizio vide quattro uomini che arrivavano ventre a terra. Ah! siamo attaccati , si disse; poi vide due di quegli uomini parlare al maresciallo. Uno dei generali del seguito di quest ultimo partì al galoppo dalla parte del nemico, seguito da due ussari della scorta e dai quattro uomini arrivati allora. Dopo un piccolo canale che tutti passarono, Fabrizio si trovò accanto a un maresciallo d alloggio che aveva un aria molto da buon ragazzo. Bisogna che io parli a quello lì , si disse, forse cesseranno di guardarmi . Meditò a lungo. «Signore, è la prima volta che assisto a una battaglia , disse finalmente al maresciallo d alloggio, «ma questa è una vera battaglia? . «Un po . Ma voi, chi siete? . «Son fratello della moglie d un capitano . «E come lo chiamate questo capitano? . Il nostro eroe fu terribilmente imbarazzato; non aveva preveduta questa domanda. Per fortuna il maresciallo e la scorta ripartivano al galoppo. Che nome francese dirò? , pensava. Finalmente si ricordò il nome del padrone dell albergo dove aveva alloggiato a Parigi; riavvicinò il suo cavallo a quello del maresciallo d alloggio, e gli gridò con tutte le sue forze: «Il capitano Meunier! . L altro, udendo male a causa del rombo del cannone, rispose: «Oh! il capitano Teulier? Ebbene, è stato ammazzato . Bravo , si disse Fabrizio. Il capitano Teulier! bisogna mostrarsi afflitto . «Ah mio Dio! , esclamò; e prese un espressione miserevole. Erano usciti dalla strada incassata, attraversavano un piccolo prato; si andava ventre a terra, le palle arrivavano di nuovo. Il maresciallo si portò verso una divisione di cavalleria. La scorta si trovava in mezzo a cadaveri e a feriti; ma quello spettacolo non faceva già più tanta impressione sul nostro eroe; egli aveva un altra cosa a cui pensare. Mentre la scorta era ferma, scorse la piccola vettura d una cantiniera, e poiché la sua tenerezza per quel corpo rispettabile la vinceva su tutto, partì al galoppo per raggiungerla. «Fermo dunque, sacr! , gli gridò il maresciallo d alloggio. Che può farmi qui? , pensò Fabrizio. E continuò a galoppare verso la cantiniera. Dando di sprone al suo cavallo, aveva avuto qualche speranza che fosse la IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 415

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento