Il magnifico viaggio - volume 4

55 60 65 70 75 80 85 e la tua gloria, e grida ai posteri tre volte infame chi vuol Venezia morta di fame! Viva Venezia! L ira nemica la sua risuscita virtude antica; ma il morbo infuria, il pan le manca Sul ponte sventola bandiera bianca! Ed ora infrangasi qui sulla pietra, finché è ancor libera, questa mia cetra. A te, Venezia, l ultimo canto, l ultimo bacio, l ultimo pianto! Ramingo ed esule in suol straniero vivrai, Venezia, nel mio pensiero; vivrai nel tempio qui del mio cuore, come l imagine del primo amore. Ma il vento sibila, ma l onda è scura ma tutta in tenebre è la natura: le corde stridono, la voce manca sul ponte sventola bandiera bianca! 59-60 la sua antica: risuscita il suo an- tico valore. 65-68 Ed ora cetra: e si rompa ora su questa pietra, mentre è ancora libera, questa mia cetra (simbolo della poesia, resa impossibile dalla perdita della libertà). 85 le corde: della cetra. 232 / IL PRIMO OTTOCENTO Le parole valgono ramingo Nell italiano antico, un uccello che, uscito dal nido e ancora incapace di volare, salta di ramo in ramo veniva detto ramingo (da ramo, appunto). In seguito ramingo è stato utilizzato per indicare chi va errando senza una meta precisa e senza un luogo dove poter sostare a lungo: «Se ne andò per il mondo povero e ramingo ; «Esuli dalla patria e raminghi in terra straniera . Oggi questo aggettivo non è più molto usato. Come potresti esprimere lo stesso concetto, usando qualche sinonimo meno desueto?

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento