Gli autori e i testi

Gli autori e i testi Jean Racine LA VITA Jean Racine nasce a La Ferté-Milon (Aisne) nel 1639. Rimasto presto orfano di entrambi i genitori, viene allevato dalla nonna che, vicina agli ambienti giansenisti dell abbazia di Port-Royal (il giansenismo era una corrente del cattolicesimo del tempo incentrata su una visione severa e austera), lo fa studiare, facendogli seguire studi classici seri e accurati. Terminata la formazione a Parigi (1658-1659), frequenta la società della capitale, dove inizia la sua carriera letteraria, accostandosi al teatro, per cui scrive tragedie e commedie. Nel 1677 prende in moglie Catherine de Romanet (dalla quale avrà sette figli), abbandona il teatro e si riaccosta al giansenismo, dal quale si era allontanato per i giudizi negativi che il movimento aveva del teatro, ritenuto un arte fomentatrice di passioni. Lo stesso anno riceve, insieme con il poeta e scrittore Nicolas Boileau, la nomina a storiografo del re. Muore a Parigi nel 1699 ed è sepolto nel convento di Port-Royal. La produzione e la poetica Fedra LE OPERE Massimo esponente, con Pierre Corneille, del teatro tragico francese del XVII secolo, Racine prende le mosse dalla tragedia greca per giungere a un tipo di dramma ancora più semplice e lineare. Fortemente influenzato, negli anni della formazione, dal rigorismo morale del giansenismo, scrive diverse tragedie: ricordiamo, tra le altre, l opera d esordio La Tebaide o i fratelli nemici (1664), Adromaca (1667), Britannico (1669), Berenice (1670), Mitridate (1673), Ifigenia in Aulide (1674), Fedra (1677), Esther (1677) e Atalia (1691), le ultime due di argomento biblico (un ritorno al teatro con intenti di edificazione religiosa). Queste tragedie, spesso incentrate su potenti figure femminili, sono profondamente diverse da quelle allora in voga: prive di trame avventurose o eroiche, il loro pregio risiede nella complessa psicologia dei personaggi e nella resa di ampi e variegati ventagli di passioni ambigue e violente. Al centro c è sempre il motivo di una passione impossibile. L amore, quando viene rifiutato o respinto, contiene in sé l odio della vendetta. Nei personaggi di Racine, amore e odio sono infatti fatalmente intrecciati, quasi complementari. L autore è molto abile nel sondare gli abissi interiori dei personaggi, scandagliandone il fondo oscuro, irrazionale, persino inconscio. Quanto allo stile, egli consegue versi di bellezza cristallina, che per semplicità, chiarezza, armonia sono tra i più alti della poesia lirica francese. Fedra è senza dubbio il capolavoro di Racine. Vi si racconta un episodio del mito classico (già narrato dal greco Euripide nell Ippolito e dal latino Seneca nella sua Phaedra): l innamoramento di Fedra, moglie di Teseo, per il figliastro Ippolito. La donna cerca di resistere al sentimento, esternandolo solo alla falsa notizia della morte del marito. Ferita dall orrore respingente di Ippolito di fronte alla sua dichiarazione, lascia che il giovane sia ingiustamente accusato di averla sedotta, causandone prima l esilio, e poi la morte per mano del dio Nettuno, la cui furia era stata suscitata da Teseo, che aveva creduto alle calunnie della moglie. Quest ultima, alla notizia della morte di Ippolito, si uccide, dopo aver confessato la propria colpa. In questa tragedia cupa e gonfia di passione, Racine riesce a suscitare nello spettatore e nel lettore un moto di simpatia per l incestuosa Fedra, vittima di Venere e delle pulsioni più irrazionali e ingovernabili. IL GENERE / IL TEATRO EUROPEO DEL SEICENTO / 163

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento